Sarà il Consiglio di amministrazione convocato domani 12 febbraio a studiare i progetti con cui rilanciare la Fondazione Ugo da Como dopo il grido d’allarme lanciato dal revisore dei conti Eugenio Vitello e i messaggi di disponibilità arrivati dal sindaco Morando Perini, da tutte le forze politiche, da cittadini e aziende. Del resto, che la Fondazione per la sua natura privata navighi in cattive acque economiche lo conferma l’approvazione del bilancio preventivo di soli 6 mesi e non, come abitualmente avviene, di 1 anno. Diventa importante a questo punto il ruolo del Comune e nel sindaco che crede nel rilancio del complesso storico facendolo diventare «un bene di tutti i lonatesi». Messa da parte l’ipotesi, certamente provocatoria, lanciata da Vitello di un trasferimento di parte dei soldi utilizzati per la Fiera di S. Antonio al sostegno della Fondazione, rimane comunque la disponibilità logistica del Comune. Un progetto di intervento diretto di gestione del Castello, come aveva spiegato il sindaco lo scorso 29 gennaio, che punti anche alla creazione di servizi di ristoro e altro ancora, in grado di catturare i turisti del Garda. Del resto la Fondazione (Castello e Casa del podestà) costituisce una delle realtà culturali più rilevanti del Bresciano. È aperta al pubblico dal 1993. Fu fondata dal senatore Ugo da Como nel 1941, l’anno della sua morte. La riunione del Consiglio di amministrazione in programma domani diventa quindi di grande rilievo per disegnare il possibile futuro dell’antico maniero e della casa-museo.
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Rilanciare la Fondazione è possibile
Domani il cda
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