lunedì, Aprile 29, 2024
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È nata sotto buoni auspici ’«Associazione nazionale donne dell’olio», con sede a Cavaion, «città dell’olio».

Dopo le donne del vino arrivano quelle dell’olio

Il sette per la Kabala è uno dei numeri perfetti e, per questo, anche magici. È nata dunque sotto buoni auspici, quantomeno numerici, l’«Associazione nazionale donne dell’olio», con sede a Cavaion, «città dell’olio». Un’associazione, come recita il nome stesso, tutta femminile, voluta ed ufficializzata pochi giorni or sono a Cavaion da sette intraprendenti estimatrici di questo prezioso prodotto. La compongono donne direttamente interessate al settore olivicolo, quali produttrici di olio, ricercatrici, imprenditrici, assaggiatrici e professioniste. Oltre alla presidentessa, Maddalena Pellegrini, l’associazione annovera Cristina Dallago, Laura Turri, Matilde Poggi, Orietta Pavan, Maria Francesca Agabiti e Cristina Salvagno. L’idea di costituire questo gruppo e di dare ad esso veste ufficiale è sorta sulla falsariga dell’analoga associazione di matrice vitivinicola, vale a dire quella delle «Donne del vino». Gli scopi dell’associazione sono molteplici e spaziano dallo sviluppo di un centro di documentazione tecnico-scientifica alla pubblicazione di monografie, riviste ed eventuali periodici, dalla diffusione di informazioni e studi di settore alla promozione ed al sostegno di corsi di istruzione e formazione professionale. Più in generale, insomma, «l’associazione si propone di contribuire al miglioramento, attraverso qualsiasi forma o canale mediatico, della conoscenza dell’olivicoltura e dell’olio indirizzando particolarmente gli sforzi- recita sempre il testo costitutivo- per avvicinare il mondo femminile produttore e consumatore, promuovendo l’immagine dell’olio di oliva di qualità sia dal punto di vista commerciale che produttivo». Questi dunque gli scopi ufficiali, ai quali però devono essere aggiunti- e qui si spiega il perché di un’associazione tutta al femminile- quelli ufficiosi, prevalentemente consistenti nella volontà delle fondatrici di dimostrare che possono essere in grado di risolvere annosi problemi quali non mancano nemmeno in campo olivicolo. Sette donne, si è detto, ma in attesa di diventare più numerose. Potranno aderire all’Associazione solo donne che effettivamente si occupano di olivicoltura e di olio, e pertanto imprenditrici, componenti di società operanti nel settore olivicolo, produttrici, enotecare, assaggiatrici, ristoratrici, venditrici, giornaliste e, più in genere, tutte coloro che siano in grado di dimostrare di essere inserite in un circuito produttivo e o commerciale del settore. (Per informazioni telefonare allo 045 8303304 in orario di ufficio o spedire un fax allo 045 8388714.)

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