Ufficialmente le strade rimangono tutte aperte. Dall’ipotesi del recupero della vecchia linea dismessa Riva-Dro con corridoio unico dalla Cementi Riva al Cretaccio a quella dell’interramento completo lungo il tracciato della futura circonvallazione di Riva. Concretamente però, anche se solo ufficiosamente almeno sino ad ora, la Provincia un suo orientamento di massima l’ha già individuato:«sì» più deciso per la soluzione numero uno, anche perché in termini di costi è quella che pesa di meno sulle finanze pubbliche. Poco più di 900 milioni contro i 4 o i 6 miliardi in più delle altre due ipotesi che prevedono l’interramento parziale o totale del nuovo elettrodotto di Riva. L’interramento quindi è troppo dispendioso oltre a non dare garanzie assolute dal punto di vista ambientale e della tutela della salute. Quale strada scegliere definitivamente lo si deciderà nelle prossime settimane, dopo un nuovo vertice con le amministrazioni di Riva, Arco e soprattutto l’Enel.E’ questo in sintesi il succo di una missiva firmata dall’assessore provinciale all’urbanistica ed energia Roberto Pinter indirizzata alla collega di giunta Iva Berasi e recapitata giorni addietro anche ai rispettivi responsabili all’ambiente di Riva e Arco Luigi Marino e Fabrizio Miori. L’ipotesi «interramento» (nella sua versione parziale dalla Ballerà alla Cementi Riva lungo il tracciato della futura circonvallazione ovest) non viene scartata a priori ma si fa presente il costo elevato di questa soluzione (4 miliardi in più rispetto al progetto originario dell’Enel) fermo restando che non è ancora stato risolto il nodo di chi si deve accollare questa spesa aggiuntiva. E poi, a parte previsioni e speranze, sui tempi di realizzazione della circonvallazione di Riva non vi è alcuna certezza. Ma siccome il nodo è soprattutto economico, ecco allora che l’ipotesi più praticabile e caldeggiata anche dalla Provincia è quella del ripristino del la linea dismessa Riva-Dro individuando nella zona della Cementi Riva il punto di collegamento con la linea da 132 Kv. Le due linee, quella proveniente da Riva e quella da Arco, correrebbero poi su una doppia linea aerea lungo un corridoio unico dalla zona di Ceole al Cretaccio. Inoltre la proposta dell’Enel prevede anche la bonifica di quattro punti critici: nella zona della Ballerà, alla Scuola Alberghiera di Varone, alla Pasina e all’intersezione della statale delle Grazie con via Venezia. Circa 500 milioni graverebbero sulle casse del Comune di Riva, 400 su quelle di Arco, a meno che la stessa Provincia non ci metta del suo. Il Servizio Energia della Provincia ha verificato in questi mesi le proiezioni di costi paventati dall’Enel confermando le previsioni dell’ente. Ora non rimane che ritrovarsi e chiudere la partita. «Effettivamente siamo in ritardo – ammette l’assessore verde Iva Berasi – Dopo le ferie sarà il caso di sollecitare una riunione con l’Enel». Nel frattempo la questione è approdata in commissione urbanistica a Riva. Se ne riparlerà più approfonditamente nelle prossime settimane con la possibilità, caldeggiata dal consigliere Pietro Bertoldi, di arrivare alla discussione in consiglio comunale
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Dall'ipotesi del recupero della vecchia linea dismessa Riva-Dro con corridoio unico dalla Cementi Riva al Cretaccio a quella dell'interramento completo lungo il tracciato della futura circonvallazione di Riva.
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