C’è una novità, a Salò, nell’operazione riguardante il vecchio stadio «Amadei». L’altra sera, in occasione dell’esame delle osservazioni, la maggioranza di centrodestra ha accolto le osservazioni del presidente della Casa di riposo, l’ingegner Gianantonio Citroni: 4 mila dei 12 mila metri cubi concessi sul rettangolo di gioco in terra battuta (che sarà venduto all’asta, una volta ottenuta la definitiva autorizzazione della Regione), vale a dire 17-18 appartamenti su un totale di circa 50, dovranno essere di edilizia convenzionata, da destinare a giovani coppie residenti nel comune. «Si propone altresì che tutto l’intervento dia risposte ai bisogni di prima casa, e quindi gli alloggi abbiano una dimensione adeguata di almeno 75 mq. cercando con tale norma di dissuadere la costruzione di seconde case», ha sottolineato Citroni. «Demanderemo alla Giunta di stabilire i criteri del bando – hanno detto il sindaco Giampiero Cipani e il capogruppo di Forza Italia, Bruno Faustini -. I prezzi dovranno essere vantaggiosi». Non sono però mancate le lamentele. Vincenzo Zambelli (Ds) ha criticato la procedura (l’osservazione è del 5 novembre, i termini scadevano il 15 luglio), affermando che non esiste alcuna garanzia, e sarebbe stato meglio introdurre un’area di edilizia economico popolare. Alessandro Forni (Ppi) ha parlato di «soluzione di ripiego, anche se rappresenta un segnale positivo». Al termine della discussione, l’osservazione è passata con dieci voti a favore contro tre (alcuni consiglieri erano assenti). Bocciate, invece, le altre, di Cristina Milani di Legambiente, da Cinzia Goffi e Sergio Scioli, da Giampaolo e Alberto Comini, appoggiati solo delle minoranze. La Milani aveva detto che «si rende edificabile un’area pubblica con soli fini speculativi», che la riduzione degli standard non è possibile al di fuori di una revisione generale del Prg o attraverso un piano dei servizi, e il vecchio campo sportivo non possiede le caratteristiche per diventare zona B. La maggioranza, per bocca dell’assessore all’Urbanistica Barbara Botti, ha risposto che la variante è corretta, che la dotazione di parcheggi, giardini, ecc., è superiore agli standard e il lotto edificabile risulta urbanizzato. Goffi e Scioli hanno sostenuto che la scelta di concedere una cubatura residenziale di 12 mila metri cubi nello stadio Amadei è «tipica dell’imprenditoria privata, non della tutela dell’interesse pubblico», e l’operazione riduce le aree per i servizi. Replica del centrodestra: i calciatori si sono già trasferiti nella nuova struttura ai Due Pini, dove è possibile giocare (o assistere alle partite) in modo più comodo. La nuova volumetria sarà inoltre dotata di aree di pertinenza attrezzate. I Comini hanno spiegato che non sono state prese in considerazione le implicazioni paesistiche e ambientali, che occorrerebbe un piano paesistico per controllare la qualità del progetto, ecc. «Abbiamo già posto dei vincoli, riguardanti la volumetria (dovrà essere concentrata il più possibile), la dislocazione dei parcheggi e così via», ha ribattuto la Botti. E Faustini: «Bisogna accorpare il più possibile la cubatura vicino all’ex Nando, in modo che rimanga un bel parco verde». L’operazione-Amadei, impostata nel 2000 dai nuovi amministratori comunali, venne contrastata dagli altri schieramenti: centrosinistra, Fiamma, Rifondazione. Furono raccolte anche le firme per un referendum (non effettuato). Poi il Tar e il Consiglio di Stato bocciarono la procedura adottata (utilizzo della legge 23 del ’97, che consente di accelerare le pratiche ed evitare i controlli della Regione). Lo scorso febbraio la maggioranza ha deciso di ripartire da capo, adottando una variante normale al Prg. Con l’esame delle osservazioni si è fatto un ulteriore passo avanti. Adesso la parola passa alla Regione. Sempre che non spuntino altri ricorsi.
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Novità nell’operazione dell’«Amadei»
Diciotto appartamenti su 50 saranno di edilizia convenzionata Prezzi vantaggiosi e superfici adeguate: «No alle seconde case»