L’undicesimo fondo costituito dalla Fondazione Comunità Bresciana interesserà il territorio di Sirmione. In particolare il progetto di risanamento della chiesetta di Sant’Anna della Rocca, situata all’ingresso di piazza Castello. E’ questa la prima iniziativa del neonato fondo che ha come partner la Società Terme la quale ha già stanziato una dotazione iniziale di 50 mila euro ai quali si sono aggiunti già 9 mila euro raccolti grazie anche all’intervento delle associazioni Albergatori e Commercianti. Entro fine anno, spera mons. Evelino Dal Bon, parroco di S.Maria della Neve da cui dipende la chiesetta, i lavori di restauro e di consolidamento dovrebbero poter finire. Al più tardi entro i primi mesi del 2005, salvo intoppi. Ma la notizia del giorno è appunto quella della nascita del fondo territoriale «che permetterà – ha detto il presidente delle Terme, Filippo Ferné – di individuare quelle priorità di interventi così da canalizzare le risorse finanziarie e gli impegni di altri interlocutori». Dopo l’intervento del presidente della Fondazione Comunità Bresciana, Giacomo Gnutti, è stato il suo “vice” Felice Scalvini a sottolineare «l’originalità di questo fondo locale che comprende una sezione patrimoniale, le cui rendite si stratificheranno in previsione di iniziative di utilità sociale, ed una sezione corrente finalizzata a sostenere specifici progetti». Come quello del restauro della chiesa sirmionese. A lato di questo notevole e lodevole impegno, va detto che da agosto ad oggi si è registrato una vasta mobilitazione a Sirmione con la campagna battezzata «Un euro, un grande dono» che, alla fine come si diceva, ha permesso di mettere nel salvadanaio oltre 9 mila euro. Il “grido di dolore” lanciato un anno fa da mons. Dal Bon non è quindi rimasto inascoltato. E si deve al sacerdote se è riuscito ad individuare e coinvolgere i giusti partner. O meglio quelli più sensibili, come la società Terme che certamente non è nuova a queste azioni nei confronti della sua città. Ma è giusto guardare anche oltre. La Comunità Bresciana ha, infatti, avviato undici fondi con quello di Sirmione. In tre anni ha esaminato ben 1065 progetti, dei quali 340 hanno ricevuto un finanziamento. Le erogazioni deliberate sono state di quasi 4 milioni e 350 mila euro. Ancora più significativa l’attività di raccolta dal gennaio 2002 ad ieri. Il valore del patrimonio donato e del fondo di rivalutazione è pari a 2.273.877 euro con un patrimonio netto che sfiora i 10 milioni di euro. Insomma, il presidente Giacomo Gnutti ha saputo sicuramente, assieme al suo staff, imprimere una decisa accelerazione al fondo bresciano. Non è dell’ultima ora, inoltre, il suo amore per Sirmione, perché suo padre, l’indimenticato cavaliere Franco Gnutti scomparso pochi mesi fa, ha lasciato un segno indelebile nella storia e nella crescita delle Terme e della stessa Sirmione. Alla presentazione dell’iniziativa, svoltasi al Grand Hotel Terme, hanno presenziato inoltre il sindaco Maurizio Ferrari, gli assessori Luisa Lavelli e Giordano Signori, quindi Mario Arduino, i parroci della cittadina e i presidenti degli albergatori e dei commercianti.
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Il primo progetto riguarda una serie di lavori di salvaguardia della chiesetta di Sant’Anna della Rocca. Terme e «Comunità bresciana» per gli interventi sul territorio