sabato, Marzo 15, 2025
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Alla fine, quando ormai mezzo uditorio si era alzato in piedi per tornarsene a casa amareggiato, il primo cittadino di Riva Cesare Malossini ha finalmente dato la risposta che tutta la platea attendeva fin dal principio.

Forse ad un svolta il caso Pasina

Alla fine, quando ormai mezzo uditorio si era alzato in piedi per tornarsene a casa amareggiato, il primo cittadino di Riva Cesare Malossini ha finalmente dato la risposta che tutta la platea, oltre cento persone, attendeva fin dal principio: “In settimana riunirò la giunta per rivedere l’ordinanza del mio predecessore”, il che significa in sostanza ricercare la possibilità di tornare alla viabilità Pasina precedente al ’95. Cinque anni fa per “alleggerire” il flusso veicolare pesante su viale Trento e di conseguenza su viale Rovereto, visto lo spostamento dell’ingresso delle Cartiere del Carda a nord, l’ex sindaco Claudio Molinari firmò l’ordinanza di divieto al traffico pesante dal bivio delle Grazie sulla statale 45 bis. Risultato una soluzione “provvisoria” per sei mesi, fu detto, che dura da cinque anni. Di questo i censiti residenti al Varone (tremila) chiedevano lumi alla giunta lunedì sera al centro del Pernone. Una riunione-dibattito voluta dal Gruppo Iniziative Varone del presidente Gianni Zanolli e sostenuta dai consiglieri residenti alla Pasina: Vigilie Bonora, Pietro Bertoldi, Giuseppe Ravanelli e Ivo Gentilini. Dall’altra parte il sindaco Malossini, il vicesindaco Matteotti, e tutti gli assessori della squadra rivana. Uno spiegamento di forze notevole che però di fronte alle bordate dei cittadini esasperati, non ha retto a lungo. Un’assemblea dai toni accesi ma corretti, almeno fino a quando un’uscita di Andreozzi ha scatenato la risposta seccata di Bonora e gli applausi della platea. Applausi che si sono meritati anche Munari e Ravanelli, mentre gli interventi degli altri sono rimasti troppo sul “politichese”, tanto che ad un certo punto l’Ing. Luigi Zanoni, moderatore, ha dovuto “tradurre” una risposta di Mosaner. L’amministrazione ha cercato di spiegare che via Pasina è di proprietà della Provincia, che per intervenire bisogna adeguarsi alla burocrazia, che con le buone si ottiene tutto, che il marciapiede potrebbe essere realizzato in sei mesi, che le paventate telecamere inibirebbero la velocità, che i vigili o l’autovelox tarato ai 30 all’ora servirebbero. Insomma, la buona volontà non manca. Ma ai residenti questo non basta e lo hanno fatto capire a chiare lettere: “Togliete il traffico pesante da lì” è stato detto, così non si vive più. Il resto sono solo chiacchiere. Una matassa difficile per la giunta, che comunque ha dimostrato con la sua presenza di voler risolvere il problema, legato sicuramente alla realizzazione della Comai-bis. La gente però delle lungaggini buro-cratiche è stufa, e qualcuno è anche andato dal primo cittadino di Arco a chiedere lumi sul divieto: “Riguarda solo Riva – ha risposto Veronesi – noi non l’abbiamo certo messo”.

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