Tragedia sfiorata sulla Gardesana. Una frana di vaste dimensioni si è improvvisamente staccata dal versante montuoso nella notte di ieri, in località Tempesta, poco dopo l’Hotel Villa Bella, in territorio trentino, a non più di un chilometro dall’ultimo lembo di terra veronese. Attorno all’una di notte dalla montagna che sovrasta la litoranea una quantità impressionate di massi e terra, circa 300-400 metri cubi di materiale, si è riversata sull’arteria di scorrimento ostruendo la sede stradale lungo un fronte di circa trenta metri. Per fortuna in quel momento nessuno mezzo transitava evitando così quella che poteva essere una vera tragedia. Basti solo immaginare cosa poteva succedere se la frana fosse caduta in pieno giorno, lungo un tratto di strada particolarmente trafficato, proprio ora che le vacanze pasquali sono alla porta e la stagione turistica è già avviata. Le conseguenze della frana sono quindi rimaste, per fortuna, solo collegate e circoscritte alla viabilità con la Gardesana che rimarrà interrotta per un paio di giorni, il tempo necessario per sgombrare il manto stradale dai detriti e rimettere in sicurezza la zona con le operazioni di sgaggio già avviate nelle prime ore di ieri.Di fatto, per raggiungere in auto Torbole o i centri rivieraschi trentini, sarà necessario in questi giorni imboccare la statale 12 della Valdadige oppure una volta a Malcesine imbarcarsi sul traghetto, in partenza da Porto Retelino, per poi sbarcare a Riva del Garda. «È impressionante la quantità e il peso dei sassi caduti sulla Gardesana», afferma Gianfranco Prandini della protezione civile di Malcesine, «non oso immaginare se uno solo di quei massi fosse finito sul tetto di qualche auto di passaggio, sarebbe stato un disastro». Ma quali le cause e, soprattutto, si poteva prevenire un simile smottamento? Sono queste le domande che nella giornata di ieri tecnici, forze dell’ordine, amministratori e semplici curiosi si ponevano. Tanto più che il tempo in questi ultimi giorni non è stato particolarmente clemente. «È vero, non si può dire che la causa sia stata la pioggia», riprende Prandini che conosce il Monte Baldo come le sue tasche, «si è trattato molto probabilmente di un fenomeno collegato al disgelo, una situazione non anomala per la nostra montagna come dimostrano anche gli episodi del recente passato». Nella giornata di ieri a Tempesta erano presenti anche i tecnici della Provincia di Verona nonostante le competenze territoriali siano della Provincia autonoma di Trento e di Veneto Strade che ha in gestione la strada Gardesana. «Il nostro è un puro sopralluogo per vedere l’entità della frana ma soprattutto per una ulteriore verifica di alcune zone della montagna circostante dove abbiamo già avviato dei progetti di stabilizzazione», afferma l’ingegnere Armando Lorenzini.
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È successo nella notte tra martedì e mercoledì: viabilità rivoluzionata, la Gardesana resterà chiusa per giorni. Caduti 400 metri cubi di montagna causa disgelo