Energica presa di posizione di Aventino Frau, presidente della Comunità del Garda, al Decimo Forum del Garda organizzato dal Rotary International: gruppo che racchiude il club di Peschiera e del Garda veronese, Riva, Salò e Desenzano. Chiamato a parlare di sicurezza sul Benaco l’ex senatore di Forza Italia, da un paio d’anni a capo dell’ente interregionale che unisce i paesi delle tre sponde del più grande lago italiano, ha lanciato pesanti accuse ai vertici delle due Regioni, Veneto e Lombardia, e della Provincia Autonoma di Trento per la scarsa sensibilità verso il progetto di avviso di burrasca.Un sistema ottico che consentirebbe, se attivato, di anticipare la comunicazione di pericolo in arrivo per le imbarcazione in acqua. «Sono stanco», ha attaccato Frau, «di chiedere la carità ai presidenti delle Regioni e sentirmi rispondere che non ci sono soldi a disposizione». Scuse puerili secondo il battagliero presidente della Comunità del Garda che ha ricordato come invece le due Regioni, la Provincia autonoma di Trento ed altri enti pubblici elettivi abbiano trovato le risorse, quasi un milione di euro, per finanziare il programma televisivo «Stasera mi Butto», andato in onda questa estate sul Rai Uno. «Come si fanno le interrogazioni parlamentari sulla questione dei livelli del Garda sarebbe giusto anche farle per chiedere dove e a chi sono finiti questi soldi», ha chiesto Frau al deputato di An Maria Germontani, presente in sala consiliare.«Nessuna intenzione di fare il rivoluzionario», ha proseguito Frau che trova assurdo come per la «regione» del Garda, da sola produce 2 miliardi di euro di redditi all’anno, non si trovino i soldi necessari per far avviare un sistema di protezione per i pericoli di burrasche. Progetto che è stato, nel prosieguo degli incontri, illustrato dall’ingegner Alessandro Gaoso del Rotary Club di Desenzano del Garda. A chiudere il convegno, coordinato dal professor Giorgio Maria Cambiè, past president del Rotary di Peschiera e del Garda Veronese, l’ampia relazione di Niko Posenato, dell’associazione Team service di Riva del Garda. «La protezione dei turisti e dei bagnanti sulle spiagge gardesane è un tema non solo interessante per la sicurezza dei frequentatori, ma riveste una peculiarità importante ai fini di marketing turistico», ha sostenuto Posenato prima d’illustrare quanto è in atto in estate sulle spiagge trentine del lago di Garda.Uno dei punti cardine è stato l’individuazione lungo i litorali delle coste trentine, di aree o parti di spiaggia da destinare alla balneazione protetta dove è poi presente il servizio di sorveglianza balneare. Ogni singola postazione è dotata di una torretta d’avvistamento posizionata nelle immediate vicinanze dell’acqua. Sulla torretta sono esposte una tabella con indicazione della temperatura dell’acqua e un’altra con la spiegazione plurilingue delle bandiere di segnalazione. Ogni postazione è dotata di attrezzatura sanitaria per il primo soccorso e l’assistente dei bagnanti è abilitato alle operazioni di Bls (Basic Live Support- pronto intervento); fornisce ai frequentatori delle spiagge i primi medicamenti in caso di escoriazione, trauma, puntura d’insetto fino a operare in caso di malore in acqua o principio d’annegamento. La postazione, nei mesi estiva attiva dalle 10,30 alle 17,30 è dotata di pattino di salvataggio.
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Da un convegno del Rotary le accuse per i ritardi nel «sistema di avviso di burrasca»