sabato, Maggio 4, 2024
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Il summit sul futuro della strada: obbiettivo è ottenere fondi attraverso la Finanziaria. Anas sotto tiro: spende miliardi in un tratto da dismettere

«Gardesana», appello a Roma

La Gardesana si intravvede nella nebbia: soldi che mancano, soldi spesi male, considerazioni difettose, priorità da conquistare. Il faro che si accende indica una sola soluzione: scrivere una volta per tutte la parola fine per questo capitolo della viabilità bresciana. È ciò che è emerso ieri pomeriggio, all’hotel Imperial, a Limone sul Garda; sul tavolo sono finite, oltre a proposte non nuove, ipotesi concrete da giocare nelle prossime settimane. Non è parso che gli intervenuti vadano nutrendo troppe illusioni su una soluzione ravvicinata del problema viabilistico benacense, ma il voler battere il ferro adesso che è caldo è sembrato ispirare qualche speranza in più. Sono stati ribaditi i soliti concetti: Gardesana come asse portante di un bacino economico che genera molti miliardi di reddito e parecchie migliaia di posti di lavoro; Gardesana che non deve rimanere al palo; Gardesana su cui bisogna investire soldi, ma in maniera assennata, iniziando con l’eliminare gli sprechi; Gardesana che vale tutti i 300 miliardi (circa) necessari per il tratto da Gargnano al confine trentino. Cosa è emerso di nuovo, rispetto alla volontà di tenere in vista l’argomento con ogni mezzo ed in ogni occasione? Una proposta l’ha lanciata Stefano Saglia, deputato e vicepresidente della Provincia: «Dobbiamo avere bene chiari su quali ambiti istituzionali bisogna lavorare e quali obiettivi vogliamo raggiungere. Di recente, la priorità della Gardesana nella nostra provincia è stata ribadita dal presidente Alberto Cavalli. Adesso la Gardesana deve divenire una priorità regionale. Fra un paio di settimane o poco più la Legge Finanziaria arriverà alla Camera (ora è al Senato) e in quel periodo è necessario incontrare Martinat, Vice Ministro ai Lavori Pubblici, e dovrà esserci anche il rappresentante della Regione. Potremo, così, avere maggiore forza nel chiedere l’appoggio del Governo, magari attraverso un emendamento alla Finanziaria; per lo meno chiedere che l’Anas dica, nell’ambito delle sue risorse, se è programmabile un intervento su questa strada. L’Anas è l’esempio più odioso di centralismo e in alcuni suoi funzionari si nota un atteggiamento borbonico». La conferma dell’interessamento della Regione, al massimo livello, è stata fornita da Chicco Risatti, vicesindaco di Limone: «Il Presidente della Regione, Formigoni, ha garantito la sua presenza ad un eventuale incontro a Roma». Non è detto che la richiesta di emendamento sortisca qualche effetto ma, sostiene Bruno Faustini (Presidente della Comunità Montana Parco dell’Alto Garda) «una strada potrebbe essere quella di ottenere -in mancanza di un finanziamento completo- quote annuali di una cinquantina di miliardi, da spendere nella bassa stagione, in modo che nel volgere di qualche anno il problema sia risolto. L’importante è che passi nella finanziaria il capitolo Gardesana». Battista Martinelli, sindaco di Limone: «Dobbiamo imparare dal Trentino dove, in 90 giorni, hanno costruito la galleria. Noi siamo fermi alle reti, magari collocate in punti nei quali verrà costruito un tunnel. La Gardesana deve passare alla Provincia perché con l’Anas non si può dialogare». Mauro Parolini, Assessore ai Lavori Pubblici in Broletto: «L’Anas, adesso, si trova con due strade a carico nella nostra provincia: la Gardesana e la Statale della Valcamonica. Quest’ultima potrebbe rientrare nei finanziamenti dei Mondiali del 2005, e si libererebbero in questo modo risorse per la Gardesana. La proposta di mettere in carico alla Provincia la Gardesana? Si potrebbe fare, a patto che contemporaneamente arrivino i soldi per gli interventi. Quanto alla manutenzione, non abbiamo problemi. L’Anas? Serve un cambiamento, se non delle persone, almeno negli atteggiamenti». Luigi Maninetti: «Dopo l’11 settembre le cose sono peggiorate rispetto alla disponibilità e non bisogna farsi illusioni che sia semplice trovare 300 miliardi nella finanziaria. D’altra parte è necessario uscire dalla precarietà e programmare». Adriano Paroli: «Il Garda va visto in maniera unitaria: dalla viabilità alla qualità dell’acqua, alla depurazione. Il progetto-Garda va pensato e finanziato nell’arco di questa legislatura». Manlio Bonincontri, sindaco di Tignale, porta il discorso su interventi e spese contraddittorie: «A Forbisicle, l’Anas sta mettendo reti che costano una decina di miliardi e lo sta facendo nel punto in cui ha già deciso di spenderne altri 40 per un nuovo tunnel. Spesa inutile? Non solo. Infatti, a nostro parere, ci sono altri tratti di strada più pericolosi. Senza contare che l’Ufficio Geologico dell’Anas ha individuato in quel punto la priorità mentre l’Ufficio Geologico della Regione non sosteneva la stessa cosa. Verranno, quindi, investiti 40 miliardi per la galleria in quel punto, neutralizzando i dieci che stanno spendendo adesso per la protezione della strada, destinata ad essere dismessa». La necessità di giungere a un risultato duraturo è stata espressa anche dagli altri intervenuti: i parlamentari Guglielmo Castagnetti, Massimo Giuseppe Ferro, Pieralfonso Fratta Pasini, Andrea Orsini, e dai sindaci altogardesani: Gianpiero Cipani (Salò), Sandro Bazzani (Gardone Riviera), Paolo Elena (Toscolano Maderno), Marcello Festa (Gargnano) Diego Ardigò (Tremosine).

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