lunedì, Ottobre 2, 2023
HomeStoria del Gardaa cura di Osvaldo PippaGaribaldi sul Garda - 20a Puntata

Garibaldi sul Garda — 20a Puntata

1° Luglio 1866 - Le pat­tuglie di cav­al­le­ria aus­tri­a­ca fan­no ripetute ric­og­nizioni nei pae­si del­la

spon­da destra del Min­cio; ad esse sono con­trap­posti pochi drap­pel­li di cav­al­le­ria ital­iana, ma ieri ben quat­tro squadroni di Ussari aus­triaci si avan­zarono nel nos­tro ter­ri­to­rio ed a Goito si scon­trarono con due squadroni dei Lanceri di Fog­gia che uccis­ero molti uomi­ni e fecero numerosi pri­gion­ieri.

Pure ieri una grossa pat­tuglia di Ussari volon­tari (aus­triaci) giunse fino a Mon­tichiari dove fu affronta­ta dai locali e fuggen­do riuscì a scansarne le con­seguen­ze.

Anche Desen­zano ebbe la stes­sa visi­ta: Le can­non­iere aus­tri­ache accostate­si a Gargnano, pre­sidi­a­to dai Garibal­di­ni, scagliarono sul paese numerose palle di can­none.

Gli Aus­triaci si sono con­sol­i­dati al Tonale e di là scen­dono ogni giorno a Ponte di Leg­no e Temù per procu­rar­si viveri e fare ruberie e vio­len­ze alle donne. Si sta provve­den­do per riparare le offese. 2 Luglio 1866 - Il Set­ti­mo Reg­g­i­men­to di Volon­tari, giun­to dal­la Puglia fino a Bres­cia, si sta preparan­do a muo­vere per scortare la Terza briga­ta del 5° Regg..Artiglieria rego­lare diret­ta in Trenti­no. Per inadeguati col­lega­men­ti fra i due repar­ti, la parten­za del­la colon­na viene ritar­da­ta fin alla notte.

Ieri Gargnano è sta­to mitraglia­to dalle can­non­iere aus­tri­ache. Non si capisce (dice “La Per­se­ver­an­za”) come non si sia pen­sato di postare delle artiglierie lun­go la riva occi­den­tale del Gar­da quan­do si sape­va che si for­ti­fi­ca­va la riva ori­en­tale ed era conosci­u­ta la supe­ri­or­ità delle can­non­iere nemiche vere padrone del lago. Cosi a Gargnano si ebbero quat­tro garibal­di­ni fer­i­ti e due mor­ti per il fuo­co nemi­co. Oggi comunque si sono piaz­za­ti i can­noni a Bogli­a­co ma gli Aus­triaci non si son vedu­ti.

Altri cinque o sei fer­i­ti ebbe il 6° Reg­g­i­men­to il giorno pri­mo del mese men­tre mar­ci­a­va da Lona­to a Salò aven­do scel­to la stra­da peg­giore per­ché espos­ta al fuo­co delle vapor­iere nemiche.

3 Luglio 1866- E già pri­ma del­l’al­ba il Set­ti­mo battaglione Volon­tari è in mar­cia ver­so Salò schier­a­to su quat­tro colon!, poi i garibal­di­ni, ai quali fu dato l’or­dine di cari­care i fucili, si mis­ero ai lati del­la stra­da men­tre al cen­tro del­la car­reg­gia­ta sta­va il reg­g­i­men­to di artiglieria con i suoi 18 can­noni.

Super­a­to Rez­za­to dopo l’al­ba, al biv­io del­la stra­da pede­mon­tana il coman­dante del 7° Reg­g­i­men­to Garibal­di­ni volle pros­eguire per Lona­to anziché diriger­si ver­so Salò, come da dis­po­sizioni, per­ché gli era sta­to rifer­i­to che cav­al­le­ria aus­tri­a­ca si face­va vedere di qua del Min­cio.

Cor­re­va voce infat­ti che tra Desen­zano e Peschiera si muovesse un grosso cor­po di cav­al­le­ria aus­tri­a­ca fat­tasi bal­dan­zosa dopo la vit­to­ria di Cus­toza.

Fat­ti quin­di riposare gli uomi­ni per un’o­ra, il colon­nel­lo Lui­gi Bossi, coman­dante dei Garibal­di­ni, richi­amò all’or­dine i sol­dati spar­si per il paese, e per meglio esor­tar­li a con­tin­uare la mar­cia, comandò ad un drap­pel­lo di mil­i­tari manda­to sul­la stra­da Cav­allera di esoner­are una scar­i­ca di fuci­le­ria come se vi fos­se un attac­co.

Questo bastò per far ripren­dere la mar­cia ver­so Salò al reg­g­i­men­to intero che preferì per­cor­rere la stra­da pres­so il lago.

Anche Garibal­di sta­mane ha las­ci­a­to Lona­to e si è por­ta­to in ser­a­ta pres­so S. Anto­nio sul lago d’Idro per esam­inare il ter­reno. Sem­bra che da lì gli Aus­triaci vogliano minac­cia­re Bres­cia con otto­cen­to “cac­cia­tori” e due com­pag­nie di lin­ea.

Ieri le nos­tre comu­ni­cazioni (scrive la “Sen­tinel­la Bres­ciana”) coi comu­ni posti fra Lona­to, Desen­zano e Goito era­no inter­rotte fin dal­l’al­ba e non si pos­sono avere notizie di quelle zone del­la provin­cia sal­vo che da qualche per­sona da là prove­niente. (furono inter­rot­ti anche i col­lega­men­ti telegrafi­ci). Infat­ti, gli Aus­triaci occu­parono Riv­oltel­la dis­tante tre miglia da Desen­zano ver­so Peschiera. E gli avam­posti (aus­triaci) arrivarono anche a Desen­zano e fin sot­to Lona­to, poi a Vol­ta, Medole, Cavri­ana, Solferi­no, Mon­zam­bano.

Sta­mane essi evac­uarono i pae­si occu­pati e ripas­sarono il Min­cio Sem­bra che gli Aus­triaci abbiano con­dot­to seco gli asses­sori del Comune di Medole, poi rilas­ciati.

Il 7° Reg­g­i­men­to Volon­tari, che vig­i­la la cos­ta del lago da Desen­zano (dal Monte Como) a Salò, ha arresta­to quat­tro per­sone ves­tite alla borgh­ese che giron­zola­vano in quei luoghi sen­za una ragione. Non si conosce la loro orig­ine per­ché non par­lano. Si crede siano uffi­ciali aus­triaci sbar­cati da una can­non­iera e man­dati ad esplo­rare la zona forse per preparare lo sbar­co di una pat­tuglia di mil­i­tari

4 Luglio 1866- Scrive anco­ra “La Sen­tinel­la”: le comu­ni­cazioni con Lona­to, Desen­zano, Riv­oltel­la, Mon­techiaro, Cas­tiglione, comu­ni di qua del Min­cio, sono state ripristi­nate (forse inter­rotte dagli Aus­triaci). Le Autorità ammin­is­tra­tive ed i cara­binieri sono ritor­nate alle loro piazze.

Da qualche giorno i Garibal­di­ni han­no ripreso l’inizia­ti­va ver­so il Trenti­no e pre­mono sul­la Valsab­bia. A segui­to del com­bat­ti­men­to di ieri gli Aus­triaci abban­donarono le posizioni di Monte Suel­lo e Caf­faro che furono tosto occu­pate dai Garibal­di­ni. Anche lo stes­so gen­erale Garibal­di ieri ha las­ci­a­to Lona­to ed oggi è pre­sente sul lago d’Idro.

Nel­lo scon­tro odier­no sul fronte del­la Val Camon­i­ca, a Vez­za d’Oglio è cadu­to il bres­ciano Nicos­tra­to Castelli­ni. Egli, già uffi­ciale di Garibal­di con i Mille, è par­ti­to da Lona­to il 29 giug­no alla tes­ta di un battaglione di bersaglieri che si uni ad un battaglione di Garibal­di­ni nel ten­ta­ti­vo di ripren­dere Vez­za d’Oglio. La zona strate­gi­ca di Lona­to e del­la fer­rovia è comunque pre­sidi­a­ta da altri repar­ti.

Giun­gono pes­sime notizie per l’Aus­tria dal fronte prus­siano: in una grande battaglia pres­so Sad­owa i Prus­siani han­no infer­to una tremen­da scon­fit­ta agli Aus­triaci che han­no per­so 35.000 uomi­ni tra mor­ti e fer­i­ti, e 40.000 uomi­ni fat­ti pri­gion­ieri.

L’Im­per­a­tore Francesco Giuseppe, forte­mente impres­sion­a­to dal­la poten­za mil­itare prus­siana che sem­bra invin­ci­bile, onde sal­vare l’Im­pero aus­tri­a­co da una più trag­i­ca scon­fit­ta, emana l’or­dine di man­dare truppe dal­l’I­talia ver­so il Danu­bio ed ipo­tiz­za la ces­sione del Vene­to alla Fran­cia con l’in­vi­to ad occu­par­lo mil­i­tar­mente per impedire all’E­serci­to ital­iano di molestare o fer­mare la riti­ra­ta alle truppe aus­tri­ache. La pro­pos­ta aus­tri­a­ca inor­goglisce Napoleone, che ten­ta­va di sal­vare la sua polit­i­ca euro­pea, che sub­or­di­na l’ac­cettazione del Vene­to e la medi­azione ita­lo-aus­tri­a­ca a quel­la, più utile per i suoi fini, per giun­gere ad una pace fra Aus­tria e Prus­sia.

Il can­noneg­gia­men­to di Desen­zano non recò alcun dan­no. Si con­fer­ma che gli Aus­triaci han­no costru­ito pon­ti di barche a Goito e Mon­zam­bano e poten­ti opere di ter­ra. Viene seg­nala­ta numerosa trup­pa nem­i­ca dei din­torni di Peschiera.

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