Questo numero vorrei aprirlo portando l’attenzione sulla salute, attuale e soprattutto futura, del nostro lago.
Alcuni giorni prima della chiusura di GN a Villa Mirabella di Gardone Riviera, sede della Comunità del Garda, invitati dal presidente della Comunità on. Maria Stella Gelmini e da Giovanni Peretti presidente dell’ATS (Azienda territoriale di scopo), si sono incontrati circa 31 rappresentanti, fra sindaci e delegati, di altrettante località che si affacciano, direttamente o indirettamente, sulle rive del lago di Garda.
Il tema ancora una volta era legato all’attenzione necessaria verso la salute e la conservazione delle acque del più grande bacino interno nazionale.
Punto di forza, e di restrizione, sono i circa 220 milioni di euro necessari per la realizzazione del nuovo depuratore, che dovrebbe andare a servire la sponda bresciana (da Gargnano a Visano 82 chilometri), ma anche paesi interni, attualmente individuato dalle parti di Visano.
Per la sponda veneta (da Malcesine a Torri e Peschiera circa 100 chilometri di condotta terrestre), anche se ritengo il Garda un entità unica, dovrebbe proseguire la sua attività l’attuale e storico depuratore di Peschiera.
Il tema e problema dominate rimane la conduttura sub lacuale “Maderno-Torri” (circa 7 chilometri la sua lunghezza) che desta serie preoccupazioni per la sua tenuta vista la vetustità del collettore stesso operante da circa quarant’anni e minaccioso di riversare a lago i suoi devastanti contenuti.
Ora comunque i responsabili si concentrano sui finanziamenti e una delegazione, guidata dalla stessa Gelmini con il presidente del Consorzio Garda Uno Mario Bocchio, il comitato di gestione dell’Ats e una delegazione di sindaci gardesani, si è incontrata con il ministro dell’Ambiente per presentare sia il progetto che per chiedere finanziamenti.
Certo sarà un cammino tortuoso, ma i rischi che il lago di Garda sta correndo, anche imminenti, sono da tragedia, specialmente se consideriamo che siamo una zona altamente sismica.
Forse vale la penna di intervenire prima che i guai siano incalcolabili. Meglio prevenire che curare.
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