Eccomi qua, impegnato in questo mio contatto-pensiero con voi, cari lettori. “Hai scritto il tuo editoriale?” mi si chiede di continuo fino a pochissimi giorni prima della chiusura di GN. “Ancora no!” rispondo anche perché devo dire, è difficile raccontare qualcosa che sia poi possibilmente condiviso da chi mi legge, concentrato in poche righe. Ma il mio cuore giornalistico è, e rimane, legato al mio, al nostro lago. Una regione legata al turismo e ai suoi derivati, tutto ruota attorno a questa industria del forestiero che da decenni regola la nostra vita, le nostre abitudini, i nostri sentimenti. Da aprile a fine settembre nessuno si muove da qui, la stagione è in atto e bisogna coglierla sino al suo ultimo respiro. Poi si inizia a pensare alla prossima, agli interventi, alle nuove iniziative, alla promozione, alle migliorie e, perché no, anche ad alcuni giorni di meritato riposo. Ma sempre pensando alla “prossima stagione!”. Quasi una malattia che, forse, per i non addetti ai lavori è difficile capire. Ma quando ci sei dentro non te ne accorgi e continui nel cammino fino a che le forze te lo consentono. Certo, il dono che ci è stato dato di vivere in questo territorio, in questo ambiente, è grande e forse anche invidiabile. Quando ti svegli al mattino e apri gli occhi sul Garda ti senti ogni giorno rinascere. Purtroppo spesso ci dimentichiamo di ringraziare Colui che ci ha regalato questa opportunità. Non dovremmo mai scordarcelo. Ma la frenesia della vita quotidiana, del lavoro, degli impegni, ce lo fa dimenticare rimandando il tutto “alla prossima stagione!”. Al prossimo numero di “GN”.
Gienne_Maggio_2014_webLuigi Del Pozzo
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