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IL NODO TEATRO di Desenzano del Garda ha il piacere di presentare lo spettacolo : “GIROTONDO”

“Girotondo” di Arthur Schnitzler, Regia di Raffaello Malesci

IL NODO TEATRO di Desenzano del Garda ha il piacere di presentare lo spettacolo : “GIROTONDO” di Arthur Schnitzler.Scene e Costumi : Sara GicoradiInterpreti Alberto Cella – Mario Roberti – Davide Cornacchione – Emiliano Baresi – Paola Franchini – Ingrid BodeoLo spettacolo verrà presentato Giovedì 22 Agosto 2002 PADENGHE (BS), Castello ore 21:00 Un Girotondo di amori e tradimenti. Sei coppie, fra la più improbabili e imprevedibili, che battagliano verbalmente sull’amore in una girandola di situazioni divertenti e impreviste sullo sfondo di un giardino estivo Viennese, che, impassibile, osserva una folle giornata che si dipana dall’alba al tramonto.Girotondo, scritto fra il 1896 e il 1897 è fra i maggiori successi del grande drammaturgo austriaco e rappresenta un esempio perfetto di teatro circolare in cui i vari personaggi si intersecano fino a giungere ad una conclusione del tutto simile e speculare all’inizio. PresentazioneIn un giardino Viennese dai fiori quasi imbalsamati e finti, ideato dalla scenografa Sara Gicoradi, si dipana la folle giornata del nostro Girotondo schnitzleriano. Il giardino diventa l’ambientazione unica per tutte le sei coppie che discutono sull’amore, litigano, si corteggiano, raccontano della loro vita per ritornare poi alla fine specularmente a quello che era all’inizio. Una giornata è passata senza che nulla sia cambiato. Questi incontri nel giardino sono lo spunto per una serie di scene divertenti e gustose in cui i personaggi si annullano nel loro archetipo (“Il Marito”, “Il Poeta”, “L’Attrice”, “La Ragazzina”) diventando così l’emblema di ogni uomo e di ogni donna alla ricerca della felicità.Biografia di Arthur SchnitzlerArthur Schnitzler nasce a Vienna nel 1862. Il padre, di umili origini, viene dall’Ungheria per studiare medicina e la madre è a sua volta figlia di un illustre medico viennese. La sua è una famiglia di origine ebraica, anche se assimilata alla società borghese della capitale. Il giovane Arthur frequenta dal 1871 al 1879 l’Akademisches Gymnasium, dove ha come compagno di scuola Hugo von Hofmannsthal. Si iscrive poi alla facoltà di medicina ma mostra subito una spiccata propensione per la screittura. Nel 1885 si laurea in medicina e inizia la pratica in ospedale. L’esordio vero e proprio in ambito letterario avviene nel 1886 con la pubblicazione a sue spese del testo teatrale L’avventura della sua vita, in cui compare per la prima volta il personaggio di Anatol, che nel 1892 sarà protagonista di un ciclo di atti unici. Inizia anche a scrivere brevi racconti, ma il suo interesse è in questo periodo legato al teatro, la forma di scrittura che gli dà subito una certa notorietà. Due anni dopo va in scena Amoretto, che consacra Schnitzler come autore teatrale. Il primo racconto vero lo pubblica nel 1900, Sottotenente Gustl a cui segue Il cieco Geronimo e suo fratello. Il racconto, Schnitzler introduce per la prima volta nella letteratura tedesca il monologo interiore. L’anno dopo, dalla sua convivenza con la cantante Olga Gussmann nasce Heinrich, e nel 1903 la coppia si sposa. Lo stesso anno viene rappresentata la commedia Girotondo. L’opera, considerata uno schiaffo all’etica borghese suscita scandalo, e nel 1904 ne viene vietata la pubblicazione in Germania.Nei primi anni del novecento riprende il suo interesse per la prosa e nel 1908 pubblica il romanzo Verso la libertà, che fotografa la situazione della borghesia liberale ebraica alle soglie del novecento. Ma non dimentica il teatro e l’anno dopo va in scena La contessina Mitzi. Contemporaneamente nasce la figlia Lili. Ancora teatro, con la rappresentazione, nel 1912, di Il professor Bernhardi, in cui fa capolino l’ebraismo. Nel 1913 esce uno dei suoi racconti più belli, Beate e suo figlio, nel 1917 la novella Il dottor Gräsler medico termale e nel 1918 Il ritorno di Casanova. Intanto Schnitzler ha divorziato dalla moglie e finalmente, nel 1922 incontra Sigmund Freud. Nel 1926 pubblica Doppio sogno, il racconto dove maggiormente si richiama la psicanalisi. Nel 1928, il dramma. La figlia Lili, che l’anno prima ha sposato un ufficiale italiano della milizia fascista, si toglie la vita a Venezia. Un gesto misterioso e inspiegabile che segnerà molto lo scrittore, il quale, smette praticamente di scrivere. In quell’anno esce il romanzo Therese e solo alla fine decide di dare alle stampe il racconto Fuga nelle tenebre, che aveva finito nel 1917. Poi, il 21 ottobre 1931, Schnitzler muore a Vienna per emorragia cerebrale.

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