Hanno suonato a lungo le campane a festa di Castelletto, dopo l’avvenuta promulgazione da parte di Giovanni Paolo II del decreto sull’eroicità delle virtù di Madre Maria, al secolo Domenica Mantovani, cofondatrice con il beato Giuseppe Nascimbeni dell’Istituto della Piccole Suore della Sacra Famiglia, dichiarata venerabile- il primo stadio che porta alla beatificazione- per il «miracolo della santità vissuta nel quotidiano», ha detto il Papa e questo è stato appunto il motivo del concludersi del primo gradino della causa di beatificazione. «Siamo stupite ed ammirate per la grandezza di un Padre che si china sui figli più piccoli e li avvolge di un amore immenso»: così ha accolto la notizia Suor Giannandreina Todesco, madre generale delle Piccole Suore della Sacra Famiglia, «l’eco delle campane di quel giorno risuona dentro i nostri cuori, riconoscenti per essere dentro la realtà di grazia che Dio ha voluto donare a questa terra. Il Pontefice con la sua presenza ha dato credito e confermato la promulgazione del decreto che pone Madre Maria nella chiesa degna della nostra venerazione e preghiera. Una causa di beatificazione rallentata solo da necessità contingenti di tempo», precisa la madre generale. Che richiamando le parole del Pontefice ha così sintetizzato l’opera di Domenica Mantovani, nata a Castelletto il 12 novembre 1862 e morta nel 1934: «Miracolo di una vita ordinaria, capace di parlare a tutti, come a tutti parla la Sacra Famiglia, primo nucleo della umanità nuova, capace di relazioni e rapporti costruiti nella pace, nel rispetto delle persone e nella giustizia». «Madre Maria, che si chiamava serva delle serve», continua suor Giannandreina, «proclamava la santità del fondatore Giuseppe Nascimbeni, ne diffondeva la fama, ne esaltava le virtù e la vita spirituale, non avrebbe mai pensato di essere lei stessa meritevole dei riconoscimenti che la chiesa, oggi, tributa a quanti hanno cercato Dio con tutte le forze e hanno riposto nel Padre del cielo ogni loro fiducia e confidenza». E certo una suora scolpita nell’umiltà da Nascimbeni, non si sarebbe certo aspettata una sorpresa simile. Il beato voleva una maestra diplomata per le sue suore, ma comprese conoscendo Domenica Mantovani che le persone insegnano non con quello che sanno, ma con quello che fanno. Madre Maria è stata esempio per le sue figlie, come le amava chiamare: «Vivrò come una bambina abbandonata nelle mani del Signore; lascerò a lui la cura della mia santificazione e dell’intero istituto», aveva scritto nel suo diario. Il Signore ha esaudito tale richiesta. Ma che tipo di suore madre Mantovani voleva fossero santificate? «Suore musone e scansafatiche non fanno per noi», diceva, «il paradiso ce lo dobbiamo guadagnare sudando e quando occorre soffrendo». «Carissime figlie», ammoniva ancora, «se volete conservarvi buone e sante, è necessario che viviate un sacrificio continuato, perché in paradiso si va lavorando e soffrendo». «La via della croce è sempre la più rapida e sicura per la santità», ricordava mentre era madre superiora dell’istituto. «Il desiderio più ardente del padre fondatore è che siamo anime impastate di preghiera e imbevute di pietà», esortava così le sue suore. Consorelle che trattava come figlie: «Datemi la gioia di vedervi crescere sane, buone, sante, anzi santissime», ricordava spesso. Una volta ad una suora che nel giorno della propria professione non aveva accanto a sé la mamma, suor Maria Mantovani disse: «Anco’ son mi to mama. E qua ghe xe un scartoso de confeti». Un giorno la madre superiora mandò un telegramma ad una suora che operava in una casa affiliata, con scritto: «Vieni subito a Castelletto». La suora si precipitò e chiese alla superiora cosa fosse successo. «L’è un mese che no te me scrivi e gavea piaser de vederte», rispose suor Maria. «E per questo mi ha mandato un telegramma?», chiese sconcertata la suora. «Sicuro e se non te me scrivi, te ne manderò altri ancora?», fu la risposta secca di Domenica.
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Il Papa dichiara venerabile suor Mantovani. Primo passo verso la beatificazione della fondatrice delle Piccole suore della Sacra famiglia di Castelletto
Ha vissuto la santità nella vita di tutti i giorni
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