Dopo tanto tempo il fantasma si è materializzato a Desenzano. E si tratta di un fantasma molto grande: il centro commerciale «I Diamanti», 96 mila metri cubi, lungo un fronte lineare di quasi mezzo chilometro. Adesso il famoso centro commerciale al centro delle polemiche ha tutte le carte in regola per essere costruito. Da un momento all’altro i proprietari dell’area, proprio alle porte di Desenzano sotto l’ombra del viadotto ferroviario, possono mandare le ruspe per cominciare gli scavi e costruire negozi, uffici, ristoranti, sale giochi, forse anche un cinema e mille parcheggi su un terreno di 65 mila metri quadri. Si può cominciare anche oggi stesso: le autorizzazioni ci sono tutte, anche perché il centro era previsto dal Piano regolatore sin dal 1985, e le pocedure sono andate avanti lente ma inarrestabili fino al traguardo. Proprio adesso? Sì, proprio adesso, ed è un altro duro colpo per i piccoli e medi commercianti del Basso Garda, già molto allarmati per l’improvvisa resurrezione del progetto per il mega centro dei Campagnoli di Lonato: in pochi giorni è arrivato il semaforo verde non per uno, ma per due nuovi centri nel raggio di sei chilometri. «Per I Diamanti non possiamo più farci niente dice il sindaco Fiorenzo Pienazza -: da anni i proprietari hanno acquisito il diritto di costruire, e sapevamo che prima o poi sarebbe successo perché il vecchio piano regolatore lo prevede. Era come una pallina su un piano inclinato che, presto o tardi, doveva rotolare in fondo al suo percorso». Costruire, dunque, ma cosa? L’area si estende dal viadotto ferroviario (lato sud di via Bezzecca, ex Ferramenta Loda) fino ai confini della Villa Specola, verso la Standa. E’ autorizzata la costruzione di sette corpi di fabbrica alti tre piani fuori terra più sotterraneo, con una facciata di 310 metri lineari su un fronte, si diceva, di quasi mezzo chilometro. Centinaia i posti auto previsti: solo l’area destinata a parcheggi misura la bellezza di 39mila metri quadri, il che rende l’idea delle dimensioni dell’insediamento. Qualche cifra generica: cubatura totale 96 mila metri cubi con destinazione terziario (direzionale, commerciale, ludico ricreativo). Superficie totale (incluso l’esterno): 65 mila metri quadri. Superficie lorda di pavimento: 31 mila metri quadri. Che cosa si farà in tutto questo spazio? La parte commerciale con superfici di vendita è quella più vasta: fra i sette edifici che compongono il centro ci saranno 16.740 metri cubi con questa destinazione. L’unica cosa certa è che non sarà un supermarket, ma una «unione di piccole e medie strutture di vendita», ovvero un contenitore di negozi come ad esempio le Rondinelle. Fatto che, certamente, non è di nessuna consolazione per i commercianti desenzanesi. Altri 9000 metri quadri circa saranno destinati a uffici e direzionale, mentre altri 7000 ad attività ludico ricreative, cioè sale giochi, un ristorante da 1000 metri quadri, locali pubblici e -ma è solo un’ipotesi – un cinema multisala. E’ un centro piuttosto grande, insomma, più piccolo dei Campagnoli ma molto più avanti con le autorizzazioni: tra i due, il centro desenzanese è il candidato ad essere inaugurato per primo. Per «I Diamanti» però il discorso è diverso rispetto ai Campagnoli: qui non si tratta di una brutta sorpresa, ma di una mina vagante. La lottizzazione era prevista dal Piano Regolatore sin dal 1985, e arriva al traguardo adesso solo a causa dei passaggi burocratici, dei tempi progettuali e, si dice, anche di vecchi disaccordi tra i sette proprietari dell’area. Disaccordi ormai appianati, si è dato il via libera alle ruspe: il 31 ottobre è stata depositata dal notaio anche la convenzione urbanistica, che era l’ultimo dei passaggi burocratici richiesti dopo l’adozione della variante del 20 dicembre 2001 e l’approvazione definitiva nel marzo 2002. E ora avanti con gli scavi. «Ma i commercianti di Desenzano spiega il sindaco Pienazza, che questa mattina riceverà nel proprio ufficio una delegazione di negozianti sapevano bene che prima o poi sarebbero arrivati anche «I Diamanti», e direi che si erano rassegnati: la preoccupazione e la rabbia derivano soprattutto dai Campagnoli di Lonato, perché tutti credevano che ormai non se ne facesse più nulla». Ora, invece di un nuovo centro, ne arriveranno ben due.
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