giovedì, Maggio 2, 2024
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La comunità di recupero nata nel ’92 conta nove sedi con oltre 200 persone in trattamento. Su «Mela Verde» di Rete 4, cura e reinserimento dei tossicodipendenti

I «Lautari» vanno in video

Sarà ospite della trasmissione tv di Rete 4 «Mela Verde» la Cooperativa di solidarietà Lautari di Pozzolengo che mostrerà la cascina Caccia dove sono ospitate tutte le attività della Cooperativa, in particolare la nuova grande cantina che in un futuro non molto lontano lavorerà le uve prodotte dai vigneti. Ne sono stati impiantati 21 ettari e si produrrà il «Redigaf» un vino rosso particolare per il quale occorrono due anni di preparazione . A guidare lo staff dei vinaioli un enologo di grido Stefano Chiocci. Le riprese della trasmissione verranno fatte oggi e domani; la trasmissione andrà in onda il 21 mrzo primo giorno di Primavera e tutto il tema della trasmissione sarà legato alla primavera: rinascita della natura e rinascita ideale di chi dopo «l’inverno grigio della droga riesce a rinascere alla vita» Bella, interessante metafora dello sviluppo della Comunità Lautari in dieci anni. A Pozzolengo la cooperativa nasce alla fine del 1992 e viene riconosciuta dalla Regione Lombardia nel 1993. Attualmente la Comunità Lautari è presente nel centro-nord Italia con nove sedi che ospitano circa 250 persone in trattamento. Inoltre sono state costituite due cooperative sociali con lo scopo specifico di realizzare un progetto di reinserimento. L’intervento di comunità prevede l’inserimento delle persone-ospiti in settori di attività per la completa autogestione della struttura: pulizia, manutenzione della casa e degli spazi verdi, cucina, produzione orticola ed allevamento di animali domestici e in settori di produzione e di qualificazione professionale: falegnameria, restauro, officina meccanica, ristrutturazioni edili, produzione di oggettistica in gesso e resina, allevamento cavalli e attività viti-vinicola. Gli obbiettivi generali del programma terapeutico sono la riabilitazione ed il reinserimento sociale della persona tossicodipendente, l’intervento psicoeducativo con la famiglia e il coordinamento con le istituzioni pubbliche e con associazioni del privato sociale. Si collabora con enti socio-sanitari pubblici e privati. Ci sono anche collaborazioni internazionali per esperienze ed informazioni con Austria, Francia , Svizzera , Slovenia e da circa tre anni in territorio croato. In definitiva , gli sforzi della Comunità si possono sintetizzare con un dato confortante: il 23% degli utenti ha terminato il programma e non ha avuto ricadute nella tossicodipendenza.

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