domenica, Dicembre 10, 2023
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I super treni affiancano la «A4»

Sono ore deci­sive per la lin­ea fer­roviaria ad -Verona: il prog­et­to, infat­ti, sta per essere approva­to. Ma non sarà un via lib­era indo­lore: c’è chi teme infat­ti un mez­zo dis­as­tro a causa del trac­cia­to del­la : ad esem­pio, il frati del san­tu­ario del­la Madon­na del Fras­sine e i pro­dut­tori del Con­sorzio di Tutela del Lugana. La pre­oc­cu­pazione è sali­ta in questi giorni dopo che la ha espres­so parere favorev­ole al prog­et­to del­la lin­ea che inter­esserà il trat­to tra Roviz­za di Sirmione e Verona (in tut­to cir­ca 25 chilometri). E’ bene pre­cis­are subito che i ter­ri­tori di Lona­to, Desen­zano e Sirmione non saran­no penal­iz­za­ti pesan­te­mente come si era delin­eato inizial­mente. Infat­ti, Lona­to vedrà il trac­cia­to del­la Tav in gran parte in gal­le­ria, men­tre a Desen­zano scor­rerà par­al­le­la­mente all’au­tostra­da Milano-Venezia. Infine, Sirmione ver­rà appe­na sfio­ra­ta. Tra l’al­tro, nel trat­to Cal­ci­na­to-Sona la Tav scor­rerà a fian­co del­la cita­ta A4 per 34 chilometri e sul trat­to Desen­zano-Verona par­al­le­la­mente all’at­tuale fer­rovia Bres­cia-Verona per cir­ca 13 chilometri. Spie­ga il sin­da­co di Sirmione, Mau­r­izio Fer­rari: «Il ter­ri­to­rio del nos­tro Comune non ne res­ta coin­volto per for­tu­na, e ne siamo sod­dis­fat­ti. Tut­tavia, non resterem­mo indif­fer­en­ti di fronte ad un’even­tuale pre­sa di posizione che dovesse essere adot­ta­ta dai frati del Frassi­no o dal Comune di Peschiera con­tro il trac­cia­to del­la Tav». Pres­soc­chè sul­la stes­sa lunghez­za d’on­da anche l’asses­sore ai Lavori pub­bli­ci di Desen­zano, Rodol­fo Bertoni: «Abbi­amo pre­so con­tat­ti con la Provin­cia di Bres­cia, ma non abbi­amo rice­vu­to notizie nuove sul­lo sta­to dei lavori del­la Tav. Il coor­di­na­men­to dei Comu­ni bres­ciani toc­cati dal­la nuo­va lin­ea fer­roviaria è del­l’asses­sore provin­ciale Pri­gnachi. Tut­tavia — osser­va Bertoni — siamo coin­volti in maniera lim­i­ta­ta per­ché il trac­cia­to è prog­et­ta­to a fian­co del­l’au­tostra­da o del­l’e­sistente lin­ea Bres­cia-Verona. Ci sono, però, delle osser­vazioni che abbi­amo invi­a­to, e sulle quali prester­e­mo la mas­si­ma atten­zione, riguardan­ti la sal­va­guardia delle cascine e dei luoghi risorg­i­men­tali: che ci siano almeno degli inden­nizzi per i pro­pri­etari delle cascine mag­gior­mente penal­iz­zate». Ma se la Regione Vene­to ha espres­so il suo parere favorev­ole, non la pen­sano così il Comune di Peschiera e i frati del San­tu­ario del Frassi­no, il cui ter­ri­to­rio invece ver­rebbe in parte stra­volto dal­la Tav. «Le con­dizioni poste a tutela del nos­tro san­tu­ario — dice il pri­ore padre Oreste Mar­ca­to — non ci sod­dis­fano e non ci bas­tano. Lo scor­so anno, quan­do ven­nero i tec­ni­ci prog­et­tisti, chiedem­mo alcu­ni inter­ven­ti di sal­va­guardia. Ora, anche se il prog­et­to approva­to dal­la Regione li prevede, in ogni caso i supertreni daran­no dis­a­gio e seri dis­tur­bi al san­tu­ario. Comunque noi abbi­amo sot­to­scrit­to anche il ricor­so al Tar del Lazio pro­pos­to dal Comune, spe­ri­amo che i tec­ni­ci vengano illu­mi­nati e adot­ti­no soluzioni diverse e com­pat­i­bili». Anche il Comune, dice­va­mo, è su posizioni molto critiche. In giug­no, in occa­sione di un’audizione in com­mis­sione regionale, la del­egazione di Peschiera ave­va indi­ca­to un trac­cia­to a sud delle colline moreniche. Il trac­cia­to del­la Tav Milano-Verona si svilup­pa per una lunghez­za di 112 chilometri, attra­ver­sa 31 Comu­ni del­la Lom­bar­dia e 4 del Vene­to e cor­rerà, per l’80%, a lato di infra­strut­ture già esisten­ti (tan­gen­ziali, autostra­da e fer­rovia ordi­nar­ia). E a propos­i­to di fer­rovie, un’ul­timis­si­ma notizia riguar­da invece gli uten­ti bres­ciani che si ser­vono del­l’aero­por­to «Cat­ul­lo» di Vil­lafran­ca. E’ sta­to approva­to nei giorni scor­si il prog­et­to pre­lim­inare per la real­iz­zazione di un col­lega­men­to fer­roviario diret­ta­mente da Verona Por­ta Nuo­va allo sca­lo aero­por­tuale: 4 chilometri e mez­zo di nuovi bina­ri. E nel 2010, sal­vo intop­pi, il passeg­gero potrà arrivare al «Cat­ul­lo» in treno.

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