giovedì, Maggio 2, 2024
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A Sirmione l’annuale incontro tra autorità gardesane e Adac, l’automobile club di Germania. Le lamentele: patente a punti e scarsità di ormeggi per le barche

I tedeschi: «troppi divieti»

Sono due i problemi che i vacanzieri tedeschi iscritti all’Adac (l’omologo tedesco del nostro Aci) incontrano quando scendono sulle rive del Garda per trascorrere le loro vacanze: la viabilità con le recenti norme del codice stradale e la difficoltà a reperire una boa o un ormeggio qualunque dove ancorare la barca. Sulle vacanze gardesane di «Herr Franz» incombe insomma la paura di perdere la patente (che può essere ritirata anche agli stranieri se pizzicati, per esempio, ai 190 all’ora) e di portarsi appresso la barca senza poi riuscire a metterla in acqua. Sono due nodi di non poco conto emersi ieri mattina nel corso dell’anuale incontro organizzato dalla Comunità del Garda all’Hotel «Continental» di Sirmione, che ha visto confrontarsi operatori nautici, vertici dell’Adac ed istituzionali, quindi forze dell’ordine ed amministratori locali. Temi, quelli della sicurezza stradale e della navigazione, che stanno a cuore ai turisti nord europei soliti a pianificare, qualche volta ossessivamente, il loro soggiorno. E allora le richieste di Max Stich e Karl Rakerseder (vice presidente dell’Adac e responsabile del settore navigazione), sono state esplicite: «vogliamo saperne di più sulla patente a punti, sulle novità nelle vostre strade (carrelli per natanti, altezza dei viadotti, velocità, esenzioni eccetera) e vogliamo che i nostri turisti con barca al seguito possano ormeggiare, come avveniva fino al 2002, la propria barca davanti alle spiagge o ai campeggi». Questa in estrema sintesi la richiesta più sentita dei diportisti tedeschi. In mezzo a questa discussione, c’è da registrare l’intervento della delegata Adac sul lago di Garda, Roberta Bisoli, la quale ha osservato come la recentissima carta nautico-turistica realizzata dalla Regione e dalla Comunità del Garda sia ancora da migliorare in alcuni dettagli.Comunque, la nuova cartina, realizzata dallo staff regionale (Gianpiero Viotti, Sergio Toscani, Giusy Valeriano ed altri), può rappresentare un buono strumento in mano al diportista perché offre, in sintesi, parecchie informazioni sulla navigazione e sulle sue norme. Ma torniamo alle boe extra-portuali. «Dallo scorso anno – ha dichiarato Stich – molti nostri soci hanno avuto la spiacevole sorpresa di non poter ormeggiare il natante: questo perché i gavitelli erano stati rimossi. Chiediamo dove potranno ormeggiare». In effetti, molti comuni rivieraschi hanno riveduto un po’ il piano-boe davanti ai rispettivi litorali, ma qualcosa non ha funzionato ed è stato penalizzato il turismo nautico. Bernardo Berardinelli, responsabile della gestione intercomunale del Demanio, ha fornito i dati sulle concessioni: sono 1466 le boe assegnate, di cui 939 ad operatori nautici e 537 a privati. Di questi ultimi, «il maggior numero è stato concesso a turisti stranieri». E le boe «sparite»? «Si trattava di gavitelli abusivi – ha risposto il funzionario – perché risultavano non autorizzati». Altro tema: la sicurezza del lago. Sono stati fatti passi da gigante negli ultimi anni grazie al generoso ed incessante impegno della Comunità del Garda, il cui presidente Pino Mongiello ha potuto mettere in vetrina ieri mattina alcuni dei «pezzi» pregiati. Per esempio, il protocollo tra le centrali operative 118 delle tre province di Brescia, Verona e Trento messa a punto con lo staff del dottor Paolo Marzollo (118 di Brescia), poi la proposta del progetto «Estate Sicura 2004» che prevede la continuazione dei progetti già avviati con associazioni di volontariato e forze dell’ordine ed un’interazione con Vigili del Fuoco e altri organismi. Infine, il traguardo del «numero unico telefonico» al quale dallo scorso anno tutti i naviganti posssono comporre senza più confusioni (si tratta appunto del 118 e del 1530 della Guardia Costiera). Infine, il prossimo anno la Guardia Costiera, come ha annunciato il comandante Sandro Nuccio, potrà contare sicuramente su un secondo natante di dimensioni però più piccole. A Sirmione sono intervenuti anche il sindaco Maurizio Ferrari e il direttore della Navigarda, Marcello Coppola.

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