giovedì, Maggio 2, 2024
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Un grado in più. Temperatura dell'acqua a quota otto per i «magnifici» sette

Il 2003 regala un grado a chi fa festa nell’acqua

Un grado in più. Temperatura dell’acqua a quota otto per i «magnifici» sette che hanno salutato il nuovo anno con un tuffo propiziatorio nel lago di Garda. Una lieve differenza secondo i comuni mortali, un sostanzioso aumento a detta degli irriducibili che per la quindicesima volta consecutiva hanno deciso di iniziare l’anno nuovo con un bagno fuori stagione. Lo scenario è il solito, il lungolago davanti al municipio di Magugnano, come la ressa di folla vestita a festa che curiosa ha assistito all’esibizione degli «inossidabili». Loro respingono con garbo l’appellativo coniato da L’Arena , non tanto per una questione numerica, di quattro amici al bar («non ci andiamo quasi mai»), ma accettano lo scherno e l’ammirazione, perché no!, di coloro che con sguardo gelido accompagnano i sei temerari passare dalla svestizione al balzo nelle placide acque del Benàco. Difficile di solito trovare nuove leve, nuovi compagni di bagno e quando ciò avviene, come è poi successo alle ore 15 del primo gennaio, è subito grande festa. A sorpresa si è fatto largo tra la muraglia di gente capitanata dal primo cittadino Giovanni Zappalà, l’arzillo Arnaldo Tommassini residente a Trento ma originario di Brenzone. Dall’alto della sua saggezza, frutto di settanta primavere portate splendidamente, il prode Arnaldo ha sfidato il Garda fasciato in costume intero con tanto di bretelle. Forse un po’ démodé ma di certo di grande impatto scenico come il cartello riportante il «15» (nella foto Marchiori) a ricordare ai presenti che non si tratta di un’avventura sporadica, di una «mattata» estemporanea ma di una vera e propria tradizione. Soprattutto per il bancario Danilo Donatini e i macellai Luigi e Gian Antonio Sartori, sempre in prima fila a guidare il manipolo di audaci. «Sarò anche abituato ma non c’è dubbio che ogni volta è sempre un… brivido forte», ammette il giorno dopo tra una tagliata di manzo e un chilo di macinato servito ai suoi affezionati clienti Luigi il più anziano dei due fratelli. Insieme una volta a mollo dopo la nuotata spensierata hanno pensato bene di adornare il copricapo con il cartellino «carne congelata» a sintetizzare meglio di mille parole le loro emozioni, lo stato di… salute. A completare la compagnia Renato Benedetti, albergatore di Malcesine alla sua ottava partecipazione, Zio Pino alias Giuseppe Calò e il maniscalco di Peschiera Angelo Facchetti. Sette coraggiosi che ancora una volta hanno invano atteso l’arrivo della neve accontentandosi di un lago tiepido.

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