lunedì, Aprile 29, 2024
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La squadra gialloblù per il quinto anno svolgerà il ritiro pre-campionato sul Baldo, dal 19 luglio al 5 agosto. Il Comune ha già sistemato il centro sportivo e presto arriverà la palestra

Il Chievo? Fa bene al turismo

Sono passati cinque anni da quando il Chievo Verona ha scelto la montagna veronese, e San Zeno in particolare, come sede del ritiro estivo. Un appuntamento che si rinnova dal 19 luglio al 5 agosto, a conferma della bontà della decisione assunta dalla società gialloblù. Un binomio vincente per entrambi. Il Chievo, allenandosi tra questi boschi con vista mozzafiato sul Garda, ha scalato le vette del calcio passando dalla B alla A per arrivare all’Uefa, mentre il piccolo centro montano, dall’ospitalità data al sodalizio clivense, ha ricevuto un notevole ritorno d’immagine e turistico. «Difficile quantificare ma è indubbio l’aumento del flusso di forestieri durante il ritiro di D’Anna e soci», afferma il consigliere con delega allo sport Ottorino Peretti. «Si può quantificare nel 10-15% in più», sostiene l’ex sindaco Cipriano Castellani. «Dati che s’impennano durante le amichevoli». «Registriamo punte di 2-3 mila persone che si riversano in paese», riprende Ottorino nipote del neo sindaco Adriano Peretti. Un turismo mordi e fuggi, che fa la fortuna degli esercizi commerciali. Ma al di là del denaro c’è l’orgoglio di ospitare la squadra simpatia del calcio italiano. Di contro per Campedelli e soci diventa difficile rinunciare a San Zeno, alla comodità di un ritiro alle porte di Verona che nulla ha da invidiare a centri più rinomati. A partire dalla struttura alberghiera: un balcone naturale sul lago con un’intera ala del Park Hotel Jolanda a disposizione del sodalizio. Poco più di venti camere «requisite», con giocatori e dirigenti che possono, nelle ore libere, usufruire dei cinque campi da tennis o della piscina coperta. «Durante la permanenza del Chievo l’albergo continua a rimanere aperto anche ai turisti», svela il titolare Luciano Chincherini. «Certo, prendiamo le nostre precauzioni e selezioniamo la clientela composta per lo più da stranieri». Non mancano i simpatici aneddoti. «Due anni fa è arrivato, tramite l’agenzia, un pullman carico di ragazze in vacanze. D’accordo con il team manager Marco Pacione, ho ritenuto il caso di sistemare la comitiva di fanciulle in un’altra struttura della nostra catena alberghiera», sorride Chincherini. In vena di confidenze, questa volta pubbliche, anche l’avvocato e consigliere gialloblù Marco Bisagno, professionista forense al quale va il merito di aver cucito cinque anni fa, attorno a una tavola imbandita alla casa degli Spiriti, il legame tra Chievo e San Zeno. «Prima di partire per l’avventura sulla panchina del Porto, il tecnico Del Neri mi ha svelato che uno dei suoi più grandi dispiaceri è di non ritornare a San Zeno dove ha vissuto alcuni dei momenti più belli alla guida del Chievo». Ad ascoltare in silenzio le parole di Bisagno anche l’ex segretario della formazione, Giancarlo Fiumi, che ha lasciato il testimone al giovane Corrado Di Taranto pronto a portare il saluto del presidente Campedelli, assente giustificato. «E’ impegnato con il direttore sportivo Giovanni Sartori sul fronte del calcio mercato», ha spiegato dopo aver seguito con attenzione l’indirizzo di saluto del sindaco Adriano Peretti. Comune che ha provveduto a migliorare e allungare il percorso della salute all’interno della Pineta Sperane, come a sistemare il centro sportivo composto da due campi e una tribuna da 700 posti. E per il prossimo anno sarà pronta anche la palestra coperta, per un costo che si aggira attorno a 1 milione di euro: intervento finanziato per 500mila euro dalla Regione e per l’altra metà con mutuo contratto con il Credito sportivo.

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