Se sulle tariffe dell’acqua potabile non si guarda in faccia nessuno, più indulgenza c’è invece nei confronti di quei venticinque rivani venticinque che hanno la barca ormeggiata a Porto S. Nicolo e che quest’anno potranno godere di uno sgravio considerevole: così ha deciso il consiglio comunale l’altra sera, prima di interrompersi per studiare nella sua intima essenza i discorsi programmatici di sindaco e vi-cesindaco impegnati ad illustrare il bilancio di previsione 2000. Le due circostanze, è vero, poca attinenza hanno tra loro: è stata la sorte a volerle sviscerate in consiglio proprio durante la stessa seduta, ed è stato il consigliere di maggioranza Bombardelli a sottolinearne l’estrema potenzialità critica. Non fosse stato per il suo intervento, molti consiglieri avrebbero appoggiato a cuore più leggero la proposta di Bassetti (poi approvata con 17 voti a favore, 6 astensioni e 4 voti contrari: Bertoldi, Lotti, Zucchelli e Calza) di elevare al 15% la detrazione da concedere ai residenti rivani sulla tariffa di ormeggio della barca a Porto S. Nicolo. Addirittura c’era stato prima chi aveva esagerato (Zambotti), aumentando al 50% l’offerta di sgravio. Il tutto pochi minuti dopo che quindici mani si erano alzate per approvare a maggioranza l’aumento delle tariffe dell’acqua per tutte le famiglie rivane del 20%. “Ma c’è coerenza – ha allora chiesto Bombardelli ad un’imbarazzata maggioranza – ad aumentare il costo dell’acqua e contemporaneamente diminuire quello dell’ormeggio per imbarcazioni?”: inutili sono stati gli interventi dei colleghi di maggioranza, che sollecitati dalle provocazioni delle opposizioni, hanno avuto il loro bei daffare nello specificare che innanzitutto si tratta di un aumento imposto dalla Provincia e che poi, alla fin fine, per una famiglia di basso reddito l’incidenza non sarà superiore alle 1400 lire mensili. Quello delle tariffe al porto si è insomma trasformato in un problema più complesso di quello che poteva apparire in un primo momento, anche perché sono stati molti i consiglieri che al riguardo hanno avanzato proposte di migliorie ad un sistema che, cosi com’è, fa davvero acqua da tutte le parti. La proposta di aumento delle detrazioni per i residenti va allora letta nell’ottica della promozione di un’attività sempre meno sentita: “I rivani – ha detto Bassetti -si sentono più legati alla montagna che al lago: bisogna che il Carda torni ad essere un elemento connaturato all’indole degli abitanti della città”. A sollevare le storture del sistemaci attribuzione dei posti barca è stato poi Prati, che ha auspicato la riformulazione di un regolamento chiaro e preciso nell’apposita commissione, favorevole ai residenti: solo 25 barche su 147 attualmente ormeggiate sono “targate” Riva. Meno campanilista è stato infine l’atteggiamento di Ballardini, che ha suggerito di applicare gli sgravi a chi davvero utilizza la barca domenica dopo domenica e non a quelli, magari anche rivani, che tengono ormeggiata al porto una imbarcazione da duecento milioni solo per poter dire di averla. Una soluzione potrebbe essere quella della realizzazione di un nuovo porto turistico: ma forse è meglio rimanere coi piedi per terra. O meglio, nell’acqua.


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