Il gigante commerciale dei Campagnoli, lungo la provinciale Desenzano-Castiglione e a pochi chilometri dal centro storico di Lonato, cresce a vista d’occhio. Ogni giorno appare sempre più chiara la geometria degli edifici che stanno sorgendo su una superficie di 295 mila metri quadrati. I numeri sono di tutto rispetto. Le attuali autorizzazioni fissano in 7.000 metri quadrati lo spazio destinato agli esercizi alimentari, in 21 mila metri quadrati quello dedicato al non alimentare, mentre 24.800 verranno destinati ad altri usi. 175 mila saranno occupati da ben 6 mila posti auto. Il verde pubblico è di 21 mila metri quadrati, mentre altri 56 mila verranno adibiti a verde privato.Attorno al supermercato che sarà del gruppo Finiper (presente in Italia con diverse filiali fra cui quella leader di Seriate) apriranno ben 110 negozi. Praticamente saranno presenti tutti i settori merceologici, oltre a diversi locali di intrattenimento e ristorazione, bar, tavole calde, etc. Apertura prevista per marzo-aprile 2007, prima di Pasqua. Posti di lavoro? Diverse centinaia che potrebbero andare in parte anche a ricollocare i lavoratori lasciati liberi da altre strutture commerciali della zona che stanno chiudendo o addirittura le serrande le hanno già abbassate.È il caso delle filiali di Lonato della rete Di Meglio (ha chiuso all’inizio dell’estate) e di Desenzano (non è più operativo da quindici giorni).C’è poi la Standa di Desenzano che fa capo a Billa A. G (gruppo tedesco Rewe) che ha annunciato l’intenzione di chiudere l’iper a dicembre. Si tratta di 75 dipendenti (di cui 55 donne) che rimarrebbero senza lavoro e che ora stanno premendo con il sindacato per un’azione di salvataggio, concertata con enti locali e Provincia.In tal senso è stata convocata una riunione per lunedì 30 ottobre in Provincia, insieme con rappresentanti dei Comuni di Lonato, Desenzano e Sirmione. La delegazione lonatese sarà formata dal sindaco Mario Bocchio e dall’assessore al Commercio Valentino Leonardi. «Siamo particolarmente attenti a tutto quello che sta avvenendo sulla rete commerciale lonatese – spiega l’assessore Leonardi – sia in termini di occupazione sia per evitare lo svuotamento del centro storico della cittadina. Tra l’altro alcune attività che già operano da tanti anni a Lonato hanno deciso di scommettere sui Campagnoli aprendo quindi un secondo polo. Sono poche, è vero, ma il nostro sforzo per ottenere condizioni economiche migliori non è certo mancato. Sono inoltre in corso contatti tra l’amministrazione comunale e le due società di gestione del nuovo centro commerciale per ottenere un sostegno a promuovere l’immagine di Lonato. Si tratta di puntare su alcune sinergie. Mercantico insegna ed altre sono allo studio…».«Per quanto riguarda l’occupazione il nostro ufficio al commercio si è da tempo attivato rispetto alle tante domande di lavoro che affluiscono praticamente ogni giorno. Chi si presenta riceve informazioni più dettagliate e nel contempo gli viene consegnato un modulo per la richiesta di lavoro che va spedito direttamente alle società di gestione.«Una copia della richiesta rimarrà al Comune che potrà in questo modo monitorare la presenza di lavoratori con residenza lonatese nel centro. Il tutto con la massima trasparenza. L’obbiettivo è tutelare il più possibile i lavoratori lonatesi perché il centro è sul nostro territorio, senza ovviamente dimenticare l’emergenza che nasce dalla chiusura della Standa. I Campagnoli – conclude Leonardi – devono diventare un volano di crescita economica per l’intera cittadina, non certamente un motivo di crisi per il tessuto commerciale esistente».Sempre per la primavera è comunque attesa l’apertura di un altro supermercato a Lonato, di 1.200 metri quadrati. Si tratta del Penny Market che sta sorgendo sulle ceneri del vecchio Consorzio Agrario, a poche centinaia di metri dal centro polifunzionale La Rocca. Che fine faranno le botteghe del piccolo commercio?
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Mentre è annunciato per lunedì un vertice in Provincia sulla crisi della Standa di Desenzano. Il centro commerciale dei Campagnoli pronto in primavera