mercoledì, Maggio 1, 2024
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Ristrutturato il servizio del locale sullo Spino, tra i più amati dai gardesani. Piacciono le visite guidate, il ristorante curato e anche il sito internet

Il rifugio «Pirlo» è rifiorito

di Dopo un periodo di appannamento, il rifugio «Prilo» sul monte Spino, tra i più amati dai gardesani appassionati di montagna, è tornato a rifiorire.Il rifugio, di proprietà del Club alpino italiano di Salò, presieduto attualmente da Maurizio Luteriani, si trova nel comune di Toscolano Maderno, a 1.165 metri di altezza, sui crinali che dividono il lago di Garda dalla Valle Sabbia.Il cambio di gestione (adesso lo conduce una signora trentina, Renza Calliari) ha favorito la ripresa. E’ l’unica struttura della zona aperta tutti i giorni, fino al 30 settembre. In autunno, inverno e primavera lo sarà solo negli week end. Può ospitare (a pranzo) un centinaio di persone, ed accoglierne (di notte, nelle camere) una cinquantina. Moltissimi quelli che, da giugno, sono saliti in quota, effettuando una scarpinata sui sentieri dell’entroterra, per ammirare uno splendido panorama. Numerosi gli stranieri, a piedi o in mountain bike, muniti di cartine dettagliatissime.Un rilancio misurabile anche dalla creazione di un sito Internet (www.rifiugiopirlo.com), che fornisce alcune indicazioni di massima; dalla stesura di una cartina stilizzata, in distribuzione nei principali uffici turistici, con l’indicazione dei percorsi di accesso (da S. Michele di Gardone Riviera, via Pirello oppure lungo le Verghere, oppure da Gaino di Toscolano Maderno) e i tempi di percorrenza; dall’allestimento di occasioni di svago.A tale proposito si sta già raccogliendo le prenotazioni per il cenone di S. Silvestro del prossimo 31 dicembre. La vigilia di Natale sarà ripetuta la fiaccolata in notturna sul Pizzocolo.L’edificio è stato un caposaldo della seconda linea del fronte italiano con l’Austria, durante il conflitto 1915-18. Nella primavera ’65 il Cai di Salò ha iniziato a risistemarlo. I soci hanno sgobbato duramente, trasportando i materiali negli zaini, a spalla. E lavorando in proprio, per risparmiare sui costi. Poichè le limitate possibilità di bilancio della sezione non permettevano molte spese, si è fatto ricorso ai contributi di privati, enti pubblici e amministrazioni comunali, che hanno dato una risposta concreta.Il rifugio è stato inaugurato nel giugno ’67, e dedicato alla memoria del concittadino Giorgio Pirlo, tenente medico, caduto in guerra dopo essere stato in Albania, fratello di Vittorio, il farmacista che ha occupato posti di rilievo (sindaco, presidente della Canottieri, del Panathlon di Brescia, dell’azienda autonoma di soggiorno, dell’Ateneo, eccetera).Periodicamente vengono effettuati lavori di adattamento. Gli ultimi hanno riguardato l’installazione dei pannelli solari. Giuseppe Carolfi, uno dei dirigenti del Cai, ricorda che la zona è frequentata da appassionati di vario genere: gli amanti del parapendio si buttano dalle Prae; gli arrampicatori frequentano la via di roccia; chi va a cavallo si dedica al trekking, con soste in luoghi differenti; gli speleologi penetrano nella grotta denominata «abisso Spino», lunga una cinquantina di metri; i botanici studiano le specie più disparate di fiori. Gli alberi (faggi, carpini, betulle) sono davvero maestosi, e alcuni hanno la forma di artistici candelabri.Il vicino osservatorio ornitologico regionale controlla invece le migrazioni degli uccelli, che transitano proprio qui: dal ’99 è ripresa l’attività di inanellamento, coordinata a livello europeo dall’Euring.Dopo una pausa ristoratrice (il menu riserva canederli, strangolapreti, pennette con speck e noci, tagliatelle ai veri funghi porcini, crauti e cotechino, polenta e formaggio fuso, goulash, scaloppine al vino bianco, strudel, torta di mele, panna cotta, grappa al cirmolo), è consigliabile un’escursione lungo la mulattiera che porta al monte Pizzocolo. In questo tratto sono visibili i resti delle fortificazioni erette dagli alpini nel ’15-18 . Nelle giornate limpide dalla vetta si vede persino il monte Rosa, l’appennino tosco-emiliano e il mare Adriatico.

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