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Restaurato l’ovale di San Francesco Richiama i fedeli per l’indulgenza della Porziuncola

Il santo dei passaggi di nuovo sull’altare

Ritorna alla sua sede naturale, la chiesa parrocchiale dei santi Zenone e Martino, l’ovale che rappresenta San Francesco in adorazione di Gesù crocifisso, nella chiesa della Porziuncola di Assisi, il due di agosto. É tradizione che il 2 agosto si effettuino “i passaggi”, ovvero l’entrata e l’uscita, in preghiera, da una chiesa, e attraverso l’esercizio spirituale dei passaggi si acquistino le indulgenze per i cari defunti. È conosciuta soprattutto dagli anziani come indulgenza della Porziuncola. L’ovale è ora collocato sull’altare primo di destra, sito nella parrocchiale. Misura circa 70 centimetri di larghezza e 118 di altezza. È stato realizzato nel secolo XVIII da un intagliatore di scuola veneziana, dalle decorazioni vegetali (recami). La tecnica utilizzata è quella dell’intaglio e della tradizionale doratura a guazzo con foglia d’oro zecchino, che veniva applicata su un fondo di bolo armeno (argilla rossa). All’interno della cornice è ospitata una stampa serigrafica del XX secolo e si segnala sotto questa un’altra immagine, a stampa, raffigurante San Giuseppe, evidentemente venerata prima dell’attuale San Francesco. È stata restaurata quindi l’intera cornice ed il processo conservativo è avvenuto sotto la guida di Daniela Campagnola. Hanno collaborato con la Campagnola gli allievi dell’istituto Antonio Provolo di Verona nel progetto formativo proposto dal Fondo Sociale Europeo. Gli allievi hanno fissato i pezzi pericolanti della cornice d’oro, pulendo la superficie e integrando la doratura mancante. La ricostruzione delle parti mancanti, nonché la doratura mancante, è stata seguita da Bruno Campagnola. La preziosa cornice era stata affidata alle cure di Daniela Campagnola per il restauro ancora nel 1999 dall’allora parroco Don Edoardo Sacchella. «Ricordo chiaramente questo ovale dorato», spiega Libera Azzali, sorella di Don Nicola Azzali, «perché proprio nel giorno dei passaggi l’allora parroco Mantovani, e successivamente don Sisto Valle, esponeva l’ovale su un catafalco, in mezzo alla chiesa, per essere venerata. Era ritenuta da tutti i fedeli una vera e propria reliquia perché intoccabile e riconosciuta da tutti come preziosissima». «Il ritorno all’antico splendore dell’ovale della Porziuncola», spiega don Nicola Azzali, «è un atto altamente meritorio che va a riportare alla luce un bene parrocchiale di pregio ma anche a far conoscere ai giovani le antiche tradizioni religioso-popolari della nostra gente, ormai in totale abbandono e disuso».

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