lunedì, Aprile 29, 2024
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Dopo l’esame pratico di vela per gli studenti di Scienze motorie, «Sail camp» per i giovani fino alla fine di agosto

Regate e campeggio nel regno della vela

Torri è la capitale didattica della vela sul Garda. Pochi giorni fa si è volto l’esame pratico di vela dalla facoltà di scienze motorie dell’Università di Verona e da ieri è sede di «Sail camp», il campeggio a vela, un modo interessante e coinvolgente di proporre questo sport ai giovani principianti. «Il corso di vela che rientra nel settore degli sport di squadra ha ottenuto un buon successo; quest’anno lo hanno seguito 45 allievi, (30 donne e 15 uomini)», spiega il docente Beppe Devoti che nel 1991 ha vinto il titolo mondiale della classe olimpica Star a prua di Roberto Benamati, che è coordinatore degli istruttori federali della XIV zona della Federazione italiana vela (cioè è istruttore degli istruttori) e che segue la preparazione dei migliori equipaggi italiani delle classi giovanili 29Er e l’Equipe. «Quest’iniziativa mi è stata proposta dal professor Giorgio Montresor, che è un appassionato velista, e io ho accettato con entusiasmo. Il programma del corso, che dà diritto a 3 crediti formativi per il corso di laurea in scienze motorie, prevede una parte pratica che si svolge a bordo di imbarcazioni da regata (i monotipi cabinati Blu Rimini). C’è anche una parte teorico-nozionistica e quindi un esame scritto che comprende storia della vela agonistica moderna, regolamento di regata, meteorologia, teoria dell’imbarcazione a vela, tecnica di navigazione, tattica e strategia di regata». «Questa attività mi ha entusiasmato», afferma Devoti, «anche perché gli studenti hanno seguito il corso con impegno e serietà ottenendo buoni risultati; per questo corso universitario, ma anche per le scuole di vela, l’incremento delle iscrizioni è costante; non si tratta più però di una moda, dell’effetto Luna Rossa o Coppa America, ma di una scelta che nasce dal bisogno di praticare uno sport a contatto con la natura e di mettersi alla prova». Una scelta esistenziale per conoscere meglio se stessi? «Direi che nel caso di Sail camp si tratta di un’esperienza formativa ad ampio respiro rivolta ai ragazzi dagli 11 ai 17 anni», spiega Emilio – detto Mimmo-Palmieri, istruttore federale Fiv e presidente dell’associazione Est Garda equipe vela che ha sede a Verona in via Magellano e base nautica a Torri. «Sail camp esce dai canoni classici delle scuola vela», afferma Palmieri che ha nel suo palmares importanti regate internazionali a bordo di imbarcazioni d’altura e con le classi olimpiche, «ho notato che spesso gli adolescenti mal sopportano la ripetitività dell’impostazione didattica; usare sempre le stesse barche, navigare per anni nei medesimi luoghi e sentirsi ripetere a iosa insegnamenti sentiti chissà quante volte può creare in loro un blocco psicologico e allontanarli definitivamente da questo splendido sport. Sail Camp è nato proprio per creare interesse e stimolare i ragazzi, per proporre loro un percorso di esperienze e conoscenze interessanti che va anche al di là dell’attività sportiva». Il programma di Sail camp, che si svolgerà fino alla fine di agosto ogni lunedì e martedì, prevede due giorni di vela «full time» con pernottamento in campeggio. «Si partirà la mattina del lunedì da Torri e dopo una giornata intera di navigazione nell’alto lago, a seconda delle condizioni meteorologiche, si attraccherà a Malcesine o Campione. Saranno utilizzate barche della classe Asso 99», continua Palmieri, «usare imbarcazioni di queste dimensioni tecniche, divertenti e sicure che permettono di portare a bordo 6-7 persone, dà la possibilità a tutti i corsisti di sperimentare diversi ruoli: dal timoniere, al prodiere, dal randista al trapezista. Il tutto, sotto la supervisione dell’istruttore che a sua volta fa parte dell’equipaggio. Condividere questa esperienza a fianco di diversi altri coetanei, imparare le regole della navigazione direttamente in barca, sperimentare rotte mai percorse, ammirare splendidi paesaggi da un’inconsueta prospettiva, approdare in luoghi che magari si sono visti solo da terra sono stimoli che è difficile avere con i classici corsi». «Tutti hanno la passibilità di avere una collocazione a bordo rapportata alle proprie caratteristiche tecniche e fisiche; una delle più importanti novità è di avere l’istruttore a bordo», sottolinea Palmieri, «i ragazzi inoltre vengono responsabilizzati attraverso l’attribuzione di compiti che sono complementari a quelli degli altri componenti dell’equipaggio».

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