È rivoluzione nell’organizzazione turistica del Veneto. Passano alle Province, dal primo gennaio, le competenze che venivano svolte dalle Aziende di promozione turistica, con i Comuni che partecipano alla gestione del settore. Oltre all’accoglienza, informazione, assistenza, promozione locale e raccolta dati statistici, alle Province vengono trasferite altre funzioni già parzialmente delegate: dalla classificazione e pubblicità dei prezzi delle strutture ricettive, all’incentivazione di consorzi e comitati pro loco nonché l’incentivazione del Cai, sentieri alpini, bivacchi e vie ferrate. Nel processo di innovazione della prima industria del Veneto la promozione dell’offerta turistica regionale in Italia e all’estero è assegnata alle «Strutture associate» (Consorzi), il tutto programmato dalla Regione nella promozione istituzionale dell’immagine unitaria del Veneto. «Con 20.000 miliardi di fatturato dei quali 10.000 in valuta estera e 330.000 posti di lavoro il turismo è la più grande industria del Veneto», ha sottolineato l’assessore regionale al turismo Floriano Pra nell’aprire i lavori, l’altra sera, del Forum di Garda dedicato al nuovo ruolo delle Province nell’evoluzione del turismo. «Attività con impegnate più di 40.000 imprese con 55 milioni di presenze turistiche lo scorso anno ma che dovrebbero, secondo le proiezioni, diventare», ha puntualizzato Pra, «57 milioni nonostante le difficoltà del dopo attentati in America».
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Rivoluzione da gennaio nell’organizzazione della prima industria veneta
Il turismo cambia faccia Provincia in prima linea
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