lunedì, Aprile 29, 2024
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Negli oltre 200 alberghi distribuiti tra Salò e Limone. Ottobre si annuncia ok «Ma dobbiamo organizzarci, è cambiata la durata delle vacanze»

Il turismo ora recupera

Crisi del turismo? È vero che si sono verificati cali ad inizio stagione, tra la seconda metà di giugno e tutto il mese di luglio. Ma è altrettanto vero che ad un agosto che è andato per il meglio – e questo non costituisce una novità – sta seguendo un settembre decisamente positivo e le prenotazioni di ottobre stanno andando altrettanto bene. A cercare di ristabilire la rotta nella bufera di commenti di ogni genere attorno alla stagione turistica, commenti che in alcuni casi sono fortemente negativi ma che per altri appaiono meno neri, è Marco Girardi, direttore del Consorzio Riviera dei Limoni. Il Consorzio raccoglie oltre 200 alberghi distribuiti tra Salò e Limone. Altri consorzi sono attivi a sud del Benaco e potrebbe non essere lontano il giorno in cui, pur mantenendo ciascuno la propria identità, potrebbero dare vita ad un soggetto che rappresenti e promuova tutta la sponda bresciana del maggiore lago italiano. Lo sforzo sta andando in questa direzione e potrebbe essere coronato da successo. Questa almeno è la speranza. «Dati alla mano, possiamo affermare che sull’alto Garda bresciano le cifre sono queste: tra aprile e luglio del 2004 abbiamo accusato un calo medio dell’1,5%. Nessuno lo vuole e lo può negare. Ma è assodato che agosto ci ha riservato un +3%, mentre settembre si sta collocando addirittura su un +5% e la stessa cosa – basandoci sulle prenotazioni- possiamo pensare anche per ottobre». Per Girardi serve prudenza nelle valutazioni. «Dobbiamo considerare alcuni cali negli arrivi, e quello dei tedeschi è lì da vedere. Ma non possiamo non sottolineare che il mercato del turismo olandese, che è un buon turismo, è in netta crescita, al pari di quello scandinavo. Senza contare che il prolungarsi della stagione vuole bene significare qualcosa, ad esempio che il turista non sempre sceglie l’alta stagione rappresentata dal mese di luglio». Quanto alle presenze complessive, Girardi sostiene che «stiamo superando quelle dello scorso anno. Ma il vero cambiamento è costituito dalla brevità delle ferie che fino ad alcuni anni orsono duravano in media una decina di giorni e che adesso hanno una durata dimezzata. Per un albergatore tutto questo ricambio significa maggiore impegno, ma la tendenza che va a consolidarsi è questa, bisogna prenderne atto: necessita un più elevato numero di arrivi per garantire le stesse presenze». Arrivo, per intenderci, è quello di un turista. Se questo turista soggiorna per una settimana, abbiamo un turista e sette presenze. Torna, poi, a galla il problema della pianificazione delle vacanze, settore nel quale i tedeschi erano, un tempo, maestri. «Bavaria e Westfalia, i nostri maggiori bacini di utenza, da qualche anno concedono le ferie in agosto. Dal 2005 cambierà la situazione, almeno nella Westfalia, con i tedeschi che potranno optare anche per il mese di luglio, spalmando meglio la loro presenza nei nostri alberghi». Restano all’ordine del giorno altri argomenti. Se è vero che austriaci e tedeschi preferiscono raggiungere il Garda in macchina, i turisti del Nord Europa scelgono sempre più spesso l’aereo. «E per questo sta funzionando il servizio che abbiamo attivato tra i tre aeroporti più vicini -Villafranca, Orio al Serio e Montichiari – ed i paesi della Riviera dei Limoni». Nel frattempo, continua lo sforzo alla ricerca di nuovi mercati. Sotto questo punto di vista pare sia la Cina a rappresentare uno dei nuovi sbocchi. In merito, un incontro con una sessantina di tour operator di tutto il mondo (incluse Cina, Usa, Germania, Scandinavia) è in programma a Bogliaco martedì prossimo, organizzato dalla Riviera dei Limoni e da Brescia Tourist. Girardi conclude la sua analisi scendendo anche nei dettagli più specifici: «Quando un turista si siede a tavola, spesso chiede consiglio al ristoratore e all’albergatore sul piatto più indicato o più curioso o di carattere locale. Non sarebbe male che venissero organizzati corsi intesi a garantire le adeguate competenze al personale che, oggi, è per almeno il 50% composto da lavoratori extracomunitari».

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