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Un progetto di recupero della Comunità, a cura della Fondazione Negri e dei Comuni della riviera. Le prime adesioni da Gargnano e dal gruppo culturale di Nago-Torbole

In archivio i «click» del Garda

Prosegue l’attività di catalogazione dell’enorme patrimonio di immagini fotografiche di cui dispone il bacino del Garda: scatti che sono una testimonianza di paesaggi, storia, cultura, eventi, avvenimenti. Tutti con un denominatore comune: il lago, come regione unica ed indivisibile. Ne ha cura la Fondazione Negri, che sta operando affinchè le immagini siano custodite, ordinate, disponibili e consultabili, secondo le più moderne tecnologie.L’obiettivo di questo importante progetto della Comunità, presieduta da Aventino Frau, è che il Garda possa avere un archivio capace di favorire la comunicazione e di custodire la memoria, anche a beneficio delle generazioni future. Gargnano e Nago-Torbole sono le prime due località che hanno dato un’entusiastica adesione. Torbole, in particolare, ha reso disponibile l’intera collezione di fotografie e cartoline d’epoca di proprietà del municipio, frutto di un accurato lavoro del Gruppo culturale locale e dell’architetto Giacomo Nones.Tra il materiale recuperato c’è anche il manifesto realizzato e distribuito nel 1948, a cura dell’Ente del Garda, con sede a Gardone Riviera, divenuto poi (nel 1955) Comunità. Il manifesto, patrocinato dall’Enit, fu utilizzato come strumento di promozione turistica (sul bordo inferiore è visibile la scritta «Affissione autorizzata dalla Questura di Genova») dell’intero bacino. Il poster compie oggi quasi 60 anni. E’ nato da menti e mani certamente gardesane, lontane da tematiche come la «globalizzazione» o dalla ricchezza economica. Eppure sa ben rappresentare una realtà, sempre più attuale: la regione del Garda.Intanto nel direttivo della Comunità sono entrati i delegati dei presidenti delle Camere di commercio di Brescia (Ferdinando Cavalli) e Mantova. E’ stata costituita una nuova struttura, denominata Comitato comuni ed enti costieri (Cocec). Avrà funzioni propulsive, coordinatrici e realizzative per quanto riguarda i temi delle acque (qualità, quantità), gli interventi di entrata ed uscita, gli svasi dall’Adige e nel Garda, i problemi del controllo e della pulizia del lago, della sicurezza, delle spiagge e della navigazione.

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