lunedì, Aprile 29, 2024
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Il sottosegretario Stefano Stefani. L’anno si è chiuso con un calo del 6,5 per cento delle presenze Per uscire dalla crisi serve una maggiore promozione all’estero

«La devolution fa male al turismo»

La devolution non è di aiuto a un turismo che manifesta momenti di incertezza e di crisi. A mettere in dubbio sul piano legislativo la possibilità di interventi del governo è lo stesso Stefano Stefani, sottosegretario alle attività produttive con delega al turismo. Intervenendo al convegno promosso dalla Provincia di Verona e svoltosi l’altro pomeriggio all’Eurocongressi hotel, Stefani nel rimarcare come le competenze in materia turistica sono soprattutto regionali, ha evidenziato come sia sua opinione rivedere la legge quadro nazionale del turismo sia in merito alla ripartizione dei fondi tra le Regioni che per la promozione all’estero. «Doveroso e importante», ha sottolineato il sottosegretario in forza alla Lega nord, potenziare e finanziare l’Ente italiano del turismo per renderlo «più efficiente e con ruolo di coordinamento nell’operare in sinergia con le Regioni nel vendere il prodotto Italia nel suo complesso». La necessità pertanto di fare di più nella promozione con un’offerta turistica maggiormente qualificata. In apertura dei lavori del convegno, che ha visto la presenza di un folto gruppo di operatori del settore del lago e di Verona, Aleardo Merlin presidente della Provincia ha premuto il tasto dell’importanza di relazioni più ampie tra settori che hanno capacità, come in particolare la cultura vista nell’accezione più ampia del termine e cioè dall’enogastronomia alle bellezze architettoniche e paesaggistiche, nell’attivare turismo. L’annata turistica 2002 ha registrato nel suo complesso dati statistici non del tutto confortanti. Il lago in particolare, e cioè i 19 Comuni della zona Baldo-Garda, con il 60 per cento degli arrivi e il 75 per cento delle presenze dell’intero movimento provinciale, evidenzia un calo dell’1,7 per cento negli arrivi e una contrazione del 6,5 per cento delle giornate di presenza rispetto al 2001. Un comparto, quello turistico, anche se la provincia di Verona mantiene il secondo posto nel Veneto e il quarto nella graduatoria nazionale, che va comunque aiutato e difeso con misure precauzionali, è stato il succo dell’intervento dell’assessore provinciale Davide Bendinelli. Ma con quali interventi e strategie? E se un dovere della Regione, come ha puntualizzato l’assessore Floriano Pra, è portare più turisti nel Veneto, gli operatori si aspettavano di sentire attraverso quali interventi promozionali. Con l’aumento dei fondi a disposizione dei Consorzi e con le province a far squadra quindi con gli operatori privati. L’assessore Pra ha accennato a un accordo di programma con il settore agricolo, una per uscite congiunte straordinarie all’Est (Russia) ma anche a Londra e in particolare in Westfalia e nell’area della Ruhr, i due lander tedeschi che pur con una cinquantina di milioni di abitanti contribuiscono in maniera minore, rispetto adlle altre regioni tedesche, a incrementare il turismo nel Veneto. Operatori usciti non del tutto soddisfatti dal convegno anche perché ad accogliere le loro proposte, in fase di conclusione dell’appuntamento era rimasto il solo assessore provinciale Bendinelli. Antonio Pasotti, presidente del Consorzio Lago di Garda è, e Alessandra Albarelli direttrice di Verona tutt’intorno hanno invitato gli operatori e gli enti a «concretamente utilizzare e cogliere le opportunità» che arrivano con il nuovo testo unico, ritenuto «buono» da Giuseppe Lorenzini presidente dell’Unione gardesana albergatori veronesi, che ha avanzato però alcune correzioni. Considerato non del tutto «soddisfacente», anche se contiene non pochi elementi positivi, invece dal presidente dell’Asco Fernando Morando, che considera insufficienti i mezzi finanziari messi a disposizione delle province.

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