domenica, Maggio 5, 2024
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La strada resterà chiusa a Pasqua, ma in giugno potrà accogliere l’afflusso dei turisti provenienti dalla Germania. Albergatori fatalisti: «Non sappiamo nemmeno con chi discutere»

La Gardesana aspetta i tedeschi

Sono commenti improntati quasi a fatalismo, quelli che si raccolgono a Limone dopo che l’assessore provinciale Mauro Parolini ha illustrato le prospettive relative alla circolazione sulla Gardesana nei prossimi mesi. La strada resterà chiusa a Pasqua ma, in cambio, già da giugno si potrà transitare nel tratto a nord del Benaco – tra Limone e Riva – pur con tutte le cautele del caso. In luglio, quindi, dovrebbe essere scritta la parola fine (o quasi) alla travagliata vicenda della 45 bis nel suo segmento trentino. Restano invece aperti tutti gli interrogativi sulla parte bresciana della strada: sia tra Gargnano e Limone (18 chilometri con parecchi pericoli e oltre 300 miliardi di spesa prevista per l’eventuale rifacimento) e l’altro tratto, quello tra Salò e Gargnano – 15 chilometri – che di pericoli geologici non ne ha, ma che richiederebbe di aggirare i centri abitati, con spese stratosferiche di realizzazione: 400 miliardi. Le notizie giunte l’altro ieri da Brescia hanno sollevato il solito spessore di scetticismo tra gli operatori turistici dell’alto lago. Bisogna, però, ammettere che l’ipotesi della chiusura per Pasqua non era stata affatto accantonata e che, man mano che i giorni passavano, si capiva che difficilmente sarebbe stata trovata una soluzione differente. D’altronde, le stesse imprese Collini e Oberosler, che sono all’opera per la costruzione del tunnel della Rocchetta (960 metri di lunghezza per 28 miliardi di spesa) avevano lasciato capire che il rispetto dei tempi di consegna del tunnel a metà luglio richiedeva qualche grosso sacrificio, per non interrompere i lavori nei cantieri. Tra gli albergatori qualche mugugno affiora. Nei giorni scorsi erano state ventilate proteste clamorose: adesso? Dice Antonio Girardi: «Il primo problema è trovare l’interlocutore con cui discutere: la Provincia di Trento? Il Governo? I tecnici? I geologi? Quando devi dipendere da altri, bisogna accettare ciò che ti danno: hanno loro in mano il rubinetto per aprire e chiudere». La spesa e i lavori stanno avvenendo in territorio trentino. Qualcosa di meno negativo pare però emergere: «L’Adac, in pratica l’Aci tedesca, ha offerto ai suoi abbonati notizie corrette sulla situazione gardesana attraverso il sito internet. Ma è importante che, se viene pubblicizzata la corsa dei traghetti, vi siano anche le indicazioni che conducono al traghetto stesso e che gli automobilisti le vedano. Sulla sponda bresciana, ad esempio, ho visto un cartello che segnalava il servizio di battello tra Limone e Riva». Quanto alle ventilate minacce (astensione dal voto, boicottaggio dei grossisti trentini e così via), Girardi è prudente e non si sbilancia: «Gli albergatori compongono una realtà che non è uguale a quella che si può trovare all’interno di una fabbrica, dove i dipendenti prendono grossomodo la stessa paga e, di conseguenza, possono pensarla alla stessa maniera…». Pare non esserci troppo entusiasmo sull’alto lago. Qualcuno dice che è già una stagione da dimenticare. Per fortuna, se i tempi verranno rispettati, potrebbe esserci la maniera di rifarsi in giugno, quando in Germania si susseguirà una serie di ponti: a quello iniziale del 24 maggio seguirà quello di Pentecoste e altri ancora. Girardi tenta la conclusione all’insegna della filosofia e della speranza: «Bisogna prendere quello che arriva e non farsi sangue cattivo».

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