Si fa un gran parlare di agricoltura biologica, interpretata come mezzo superiore per la salvaguardia dell’ambiente e delle sue risorse naturali. Lo fa in modo concreto la legge 2.078, che assegna ingenti cifre agli operatori agricoli amici della «buona terra» e dell’ambiente, tanto che la Ue eroga a tamburo battente appaganti sovvenzioni come regalie alle imprese che praticano la bioagricoltura, per attuare appunto una scienza agraria mirata a governare la natura e le sue risorse, vista non solo come attività per produrre derrate alimentari. «Aiuti destinati agli agricoltori dal forte temperamento ambientalistico, più che mai decisi — dicono sindaci e politici — a utilizzare le tecniche produttive rispettose dell’ecologia e della tutela territoriale». Il piano è assistito dalla Comunità montana e riguarda Salò, Gardone Riviera, Toscolano Maderno, Tignale, Tremosine, Limone, Valvestino, Magasa e Gargnano.
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