La richiesta di sindaci, albergatori e medici di famiglia, di attivare una sede di guardia medica centrale al medio lago, che serva i cittadini dei comuni di Garda, bardolino e Lazise che dall’agosto 2004 per chiamare un medico di notte o nei fine settimana devono rivolgersi alle sedi di Malcesine e Castelnuovo, è stata dibattuta lunedì pomeriggio dalla conferenza dei sindaci dell’Ulss 22.La questione è stata inserita in conferenza dopo che, dalla direzione generale di Villa Spinola, era arrivata la bocciatura alla richiesta di una nuova postazione di guardia medica. I sindaci hanno così voluto replicare al «no» dei direttori dell’Ulss.Davide Bendinelli, sindaco di Garda ed assessore provinciale, racconta: «Abbiamo dibattuto, io ho portato le nostre ragioni e cioè che il servizio di copertura medica è fondamentale per i cittadini, soprattutto per le nostre zone dove d’estate oltre i residenti ci sono anche decine di migliaia di turisti. Abbiamo spiegato che i gardesani non possono pensare di chiamare la guardia medica di Malcesine, per le ovvie motivazioni di distanza stradale e tempi di prestazione. Abbiamo ricevuto da Piccoli e Bezzan una disponibilità a parlarne in futuro e a affrontare il problema. Questo è un punto di partenza, poi formuleremo una proposta e agiremo».Niente di nuovo: la vicenda è allo stesso punto di un anno fa, marzo precisamente, quando era stata avanzata la richiesta all’Ulss 22 sfociata poi con una riunione di tutti i sindaci del distretto 1, che nell’incontro con il direttore Gabriele Bezzan avevano deciso venisse richiesta alla Regione almeno l’attivazione di una sede per il periodo estivo. Dopo un anno, il direttore ha risposto che «il servizio va bene così e non serve una nuova sede».Da allora umberto chincarini, presidente della conferenza dei sindaci dell’Ulss 22, ha raaccolto le istanze dei colleghi e ha portato il problema all’attenzione della prima conferenza in programma. «Dato che c’è il problema dell’automedica in Valpolicella, dato che c’è il problema del pronto soccorso a Villafranca e della guardia medica sul lago, e la conferenza dei sindaci decisioni non ne può prendere perchè sono di competenza del direttore generale, abbiamo posticipato l’approfondimento ad un incontro sucessivo per affrontare nello specifico il problema dell’emergenza per tutta l’Ulss 22. Costituiremo dei gruppi di lavoro di sindaci e prepareremo un documento sulle esigenze di ogni realtà territoriale: faremo un piano generale delle emergenze che sottoporremo poi al direttore generale. Bisognerà coordinare gli sforzi con le realtà di pronto intervento esistenti, a cominciare dal 118».«Si tratta di un progetto da sviluppare», spiega Chincarini, «e da spiegare meglio ai cittadini ed agli operatori. L’incontro di oggi è servito a mettere in chiaro che c’è un esistente che funziona, ma che in particolare il pronto intervento deve essere migliorato e diffuso con più informazione. I dirigenti dell’Ulss hanno ribadito che la guardia medica non è necessaria in base ai dati che hanno. Noi ne abbiamo di diversi e, poi, noi, da cittadini del lago, viviamo sulla nostra pelle i problemi della gente e li capiamo fino in fondo».Delegata dal sindaco di Bardolino in sede di conferenza, la consigliera Francesca Cordioli: «Il direttore generale Piccoli ne fa una questione di soldi, perchè dice che il servizio non viene usato e quindi non serve. Dice che se la gente ha bisogno, può andare al pronto soccorso. Ho chiesto però perchè i cittadini che hanno diritto all’assistenza medica gratuita a casa devono rivolgersi al pronto soccorso, con i sovraffolamenti che si creano e con la spesa obbligatoria del ticket. Il servizio sul territorio rimane scoperto: non sempre le persone possono recarsi al pronto soccorso». Continua Cordioli: «Manca anche l’informazione sui servizi, poichè molte persone non sanno neanche che esiste la guardia medica: per forza i dati che ha l’Ulss riportano poche chiamate, fin tanto che un servizio funziona male le persone non ci fanno riferimento e non lo sfruttano: piuttosto, si chiama il 118 o si va direttamente al pronto soccorso».