venerdì, Ottobre 11, 2024
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Tutte le Province benacensi approvano dopo anni la normativa comune. Ridotte le velocità massime e proibite le gare con i motoscafi

La legge frena le barche

Cambia, dopo 17 anni, la legge d’intesa interregionale sulla navigazione privata a motore del Garda. Il 12 dicembre infatti l’entrata in vigore della legge approvata dalla Provincia autonoma di Trento ha sbloccato l’applicazione delle leggi approvate dalla Lombardia nel 1994 e dal Veneto addirittura nel 1989. In sintesi, la nuova disciplina riduce la velocità massima dei natanti da 22 a 20 nodi nelle ore diurne e da 10 a 5 nelle notturne, vieta le manifestazioni sportive a motore, impone il limite di rumorosità di 60 decibel. La protezione della fascia costiera, entro la quale i natanti a motore non possono navigare, è stata invece ridotta da 500 a 300 metri da riva ed a 150 metri, in considerazione delle caratteristiche geomorfologiche nel golfo di Salò, Isola di Garda, promontorio Sirmione-Punta Grotte. Dunque dopo quasi 20 anni dalla prima legge d’intesa interregionale si è riusciti a realizzare un aggiornamento. La normativa era entrata in vigore il 1° gennaio del 1984 con un evento giuridico senza precedenti nel panorama legislativo italiano, reso possibile dall’azione coordinatrice svolta dalla Comunità del Garda e dai suoi esperti dott. Raffaele Nuovo e Riccardo Fuzio. «Lombardia, Veneto e Trentino avevano posto in essere – sottolinea il dottor Pierlucio Ceresa – un metodo politico-legislativo per affrontare e risolvere problemi d’interesse comune avvalendosi del dpr 616 del ’77. Gli interessi che potevano essere tutelati da leggi d’intesa riguardano in particolare la sicurezza, la tutela ambientale, lo sviluppo turistico». I tre enti hanno rinnovato la normativa che regola il demanio lacuale: aree, ormeggi e ancoraggi, aree demaniali, portuali di terra, divieti d’occupazione, la realizzazione di porti, approdi turistici, rimessaggi e cantieri. La Regione Lombardia ha ulteriormente disciplinato la materia. Sul piano pratico ecco i punti salienti della nuova Legge – così come li ha sintetizzati la Comunità del Garda che pubblicherà un ampio servizio del dottor Ceresa nel prossimo notiziario -: in Lombardia la protezione della fascia costiera è stata ridotta da 500 a 300 metri dalla riva. Scende ulteriormente a 150 metri nel golfo di Salò, isola del Garda, promontorio Sirmione-Punta grotte. Il limite massimo di velocità dei natanti privati a motore è stato fissato in 20 nodi contro i 22 precedenti di giorno e in 5 nodi di notte (prima erano 10). La navigazione è vietata nelle zone riservate alla balneazione, in quelle mantenute a canneto, in quelle di rilevanza archeologica e naturalistica appositamente delimitate e nella fascia ad esse esterne di 300 metri. L’ammaraggio e il decollo di idrovolanti e altri aeromobili è vietato salvo che negli appositi corridoi. Le norme di comportamento di navigazione diventano più rigide e sono più dettagliate le disposizioni di tipo ecologico per manutenzione e rifornimento natanti e scarico rifiuti. Si potrà fare sci nautico con tempo favorevole e lago calmo ad almeno 500 metri da riva. Un capitolo importante è quello riservato alle tavole a vela. Sono vietate sulla rotta dei mezzi di linea, nei porti, nelle aree riservate alla balneazione, nelle zone a canneto, nelle zone di lancio dello sci nautico. La normativa vieta la balneazione nelle zone portuali, ove si praticano manifestazioni sportive, in prossimità degli attracchi dei mezzi pubblici. Le sanzioni vanno da 100.000 lire a 1 milione. La Comunità del Garda sottolinea come la nuova disciplina non preveda norme per la pubblicità e la divulgazione delle nuove regole, né finanziamenti per tali importanti attività. Tale esigenza è stata sottolineata dalla Comunità che sta predisponendo un progetto per una capillare e efficace divulgazione della normativa. In ogni caso la Comunità del Garda diffonderà le nuove norme già in occasione delle prossime fiere turistiche. All’argomento verrà dedicato l’annuale convegno che si tiene in primavera sul Garda con gli esponenti dell’Adac, l’Automobil Club tedesco.

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