Sarà il santuario della Madonna del Carmine ad essere il testimonial dell’arte e dell’architettura del lago di Garda nella Giornata del Fai. Scelta migliore non poteva essere fatta dalla delegazione gardesana del Fondo per l’Ambiente presieduta da Walter Romagnoli, una decisione fortemente voluta anche dal prof. Gian Carlo Quaglia che della delegazione è il vice responsabile. Il santuario di San Felice, infatti, è «una perla d’arte soffusa di misticismo» per usare le stesse parole di Quaglia, incastonato nello splendido scenario del Garda e dedicato alla Patrona della Valtenesi. Pensate che gli affreschi conservati al suo interno si estendono per oltre 754 metri quadrati, una pagina d’arte incominciata ad essere scritta nel lontano 1460 e terminata con il crepuscolo del Rinascimento. Non a caso questo santuario è classificato al 5° posto nazionale tra i “luoghi del cuore” cari agli italiani. La giornata del Fai riserva un’interessante e piacevole sorpresa: la possibilità di una visita guidata al “cantiere aperto” dei restauri degli affreschi in corso d’opera in entrambe le giornate del 20 e 21 marzo. Alle 10, al termine della Messa, il prof. Quaglia, cui sono stati affidati i restauri, terrà infatti una conferenza sul tema del restauro conservativo in atto. Il visitatore può accedere al santuario dall’ampio viale interrato e ripristinato nel 1958 e si trova dinanzi una costruzione sobria, grezza nelle sue forme, quasi inattacata dallo scorrere dei secoli. Nel 1452 venne eretta una cappella intitolata alla Madonna delle Grazie, frutto della devozione e della fatica del popolo. Una cappella fuori dall’abitato, costruita simbolicamente su un terreno ricco di acque, tanto da venir chiamata anche Santa Maria delle Cisterne. Nel 1460 vennero invitati ad officiarla i frati Carmelitani dell’Antica Osservanza ed ebbe un meraviglioso sviluppo per le testimonianze d’arte e di fede. Il convento venne poi soppresso dalla Repubblica Veneziana nel 1769 e sparirono così gli altari di legno che ornavano le fiancate. Sparirono anche il maestoso altare maggiore, l’antico bassorilievo, l’organo ed il coro. Il convento venne quasi demolito. Ma grazie al ritorno dei Carmelitani nel 1952, poco più di mezzo secolo fa, il convento ha ritrovato la sua antica bellezza. Di recente, poi, gli affreschi stanno pian piano riaffiorando in tutto il loro splendore. Per informazioni telefonare al n. 333.5274842 oppure 0365.651756.
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Sarà il santuario della Madonna del Carmine ad essere il testimonial dell'arte e dell'architettura del lago di Garda nella Giornata del Fai