venerdì, Maggio 3, 2024
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Al porto vecchio si è rinnovata una tradizionale cerimonia. A San Nicolò la Compagnia che aiutava i poveri del paese

La Madonna protegge il lago e i suoi pescatori

Festeggiata la «Madonna del Popolo», ovvero la Madonna del Rosario. A Lazise si festeggia dal 1950 per iniziativa dei pescatori, sul porto vecchio, nella splendida chiesetta di San Nicolò, costruita dalla classe degli Originari nel decimo secolo. San Nicolò è venerato quale protettore dei naviganti e delle scuole. E proprio San Nicolò, a Lazise, è il punto di riferimento da sempre dei pescatori, di coloro che esercitano l’attività del pescare per professione, per «mantenersi» la vita e la famiglia. Proprio sulla chiesetta di San Nicolò si affaccia la Madonna bizantineggiante del tabernacolo esterno, che secondo don Giovanni Agostini è giudicata del decimoterzo secolo. È stata scoperta nel 1926 e si trova sovrapposta ad una ben più antica. A questa effige della Madonna i pescatori si sono legati in segno di «protezione» nei propri perigliosi viaggi quotidiani «per lago» nel gettare le reti per la pesca. E per sentirsi maggiormente vicini alla protezione materna della Madonna del Popolo, i pescatori ogni anno celebrano, assieme al parroco e a moltissimi fedeli, una santa messa dedicata «al lago». Quest’anno è stata celebrata per la prima volta dal nuovo parroco, don Alessandro Pasquini, il quale ha ricordato che proprio a San Nicolò era radicata la Compagnia della Madonna fin dal quindicesimo secolo. Era provvista di beni, tanto che durante il secolo sedicesimo imprestò somme rilevanti allo stesso comune. Compiva comunque opere di carità soccorrendo i poveri con il cosiddetto «pane della Madonna». Fu soppressa nel 1806 dal governo del Regno Italico. I suoi sacri arredi vennero incamerati. Si salvò solamente il beneficio della cappellina, rappresentato da circa una ventina di campi veronesi, che purtroppo vennero alienati nei primi anni del secolo ventesimo. Dopo la solenne celebrazione della messa, don Alessandro ha benedetto il lago e i pescatori uscendo dalla chiesa e transitando sul porto, attiguo alla storica dogana veneta. I pescatori, i pochi rimasti ancora in attività, non più di tre o quattro famiglie, hanno donato al parroco una cesta ricolma di pescato della giornata, quale segno di attaccamento ed affetto al pastore del luogo. Sono stati ricordati i tanti pescatori scomparsi, fra cui il decano, da poco deceduto, Amelio Perinelli, il quale ha lasciato un grande vuoto fra la categoria, ormai ridotta al lumicino.

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