lunedì, Aprile 29, 2024
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Ricerche sempre vane nelle acque del Garda

La storia. Nel ’93 un tentativo a Gargnano

Nell’aprile del ’45 il Vittoriale era già stato donato allo Stato Italiano. Se le casse sono nel Vittoriale, fu lo stesso Mussolini ad ordinare di portarle in quel luogo? Mussolini venne quattro volte al Vittoriale, nel 1921, 1925, 1932 e per le solenni onoranze funebri di D’Annunzio nel ’38. Chi può aver seguito la pista delle casse di Mussolini al Vittoriale ? Morì nel 1996 forse l’unico partigiano che potesse sapere qualcosa sui segreti di Mussolini, il professor Aldo Gamba di Gargnano, che dopo la Liberazione fu responsabile della polizia militare per il Nord Italia. I giornalisti arrivavano a Gargnano da tutto il mondo per intervistarlo sulle casse segrete che Mussolini cercò di trarre in salvo prima della fucilazione. E Gamba rispondeva: «Non dirò niente a nessuno sull’impiego e sulla fine di quelle casse». Un paio d’anni fa è morto anche Franco Campetti, l’artigiano che aveva ricevuto l’ordine dai fascisti di costruire le celebri casse. Fu lui che, nel 1993, smentì pubblicamente che le casse ritrovate nei fondali del lago di Gargnano (aperte con grande enfasi alla presenza dell’onorevole Alessandra Mussolini) fossero quelle contenenti i documenti più segreti del Duce. Tali casse non vanno però confuse con l’oro di Dongo, che secondo il settimanale elvetico «L’Hebdo» sarebbero state nascoste non lontano dal lago di Ginevra e contenevano l’oro, destinato forse ad un esilio dorato. Le casse di Gargnano custodivano invece i dossier top secret del Fascio. Ma molti misteri celano ancora le due destinazioni.

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