giovedì, Maggio 2, 2024
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Un convegno del Lions Garda Occidentale: «L’acqua è un bene da salvaguardare»

L’acqua è un bene prezioso da proteggere

«Sorella acqua – conoscerla per salvarla», è il tema che è stato discusso in un convegno organizzato dai Lions Club Garda occidentale e Valsabbia che si è svolto nelle sale del «Monastero» a Soiano del Lago. Un intermeeting tra i due Lions Club che ha visto come relatore Pierlucio Ceresa della Comunità del Garda, con conclusioni di Giorgio Foschini del Comitato distrettuale del Garda «Energia e cultura». L’interessante serata è iniziata con il saluto dei presidenti, Giuseppe Frazzini per il Lions Club Garda occidentale, e Luciano Manelli per quello della Valsabbia. È stato fatto osservare come, tra alcuni anni, potremmo essere alle prese con una grave penuria idrica, situazione che rappresenterà il grande problema degli anni 2000. Quindi diventa indispensabile educare le presenti e future generazioni all’uso corretto ed al risparmio di questo bene prezioso. Diventa indispensabile anche la realizzazione della scheda della risorsa idrica per ogni zona, inquadrata nel bacino naturale e non nelle frontiere amministrative e politiche. Ad esempio è stata citata la zona del lago di Garda, con le sue presenze che superano i 20 milioni, con difficoltà interpretative sul da farsi, dovendo fare i conti con 23 Comuni, 3 Regioni, 4 Province, anche se negli ultimi anni si è cercato di affrontare il problema idrico in maniera unitaria. In definitiva è stato sottolineato come l’acqua sia un patrimonio comune, il valore del quale deve essere da tutti riconosciuto, tenendo presente che le disponibilità di acqua dolce non sono inesauribili. È quindi indispensabile preservarle – è stato fatto notare – controllarle e, se possibile, accrescerle. L’acqua è un bene prezioso, indispensabile a tutte le attività umane. Quindi la qualità dell’acqua deve essere tale da soddisfare le esigenze della salute pubblica. Quando l’acqua, dopo essere stata utilizzata, viene restituita al suo ambiente naturale, non deve compromettere i possibili usi che dell’ambiente stesso possono essere fatti. Infine è stato sottolineato il fatto che «l’aumento dei consumi in tutti i settori, le accresciute possibilità tecniche di sfruttamento delle acque profonde e le grandi opere idrauliche, con la trasformazione dei regimi naturali in artificiali, nonché le relative conseguenze sugli ecosistemi, devono porre in primo piano le problematiche conoscitive, per non trovarsi di fronte a situazioni che una miglior conoscenza, consentirebbe di risolvere». (c. b.)

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