La Lega nord ribadisce il suo fermo «no» a qualsiasi centrale termoelettrica nel Bresciano ed esprime viva soddisfazione per le posizioni adottate dalla Provincia. Ma si spinge oltre, dichiarando di essere pronta al braccio di ferro con la Regione, qualora la Giunta Formigoni insistesse per la costruzione della centrale di Offlaga. Dure critiche alle posizioni dell’assessore regionale all’Ambiente Franco Nicoli Cristiani, il quale nei giorni scorsi aveva rivolto un «caldo invito» a tutte le ditte proponenti centrali nel bresciano (Seb, Asm, Ansaldo, International Power, Sole) ad accordarsi per una «spartizione» della centrale di Offlaga. «Credo che Nicoli Cristiani stia prendendo una grande cantonata nel dire queste stupidaggini – commenta seccamente Massimo Gelmini, segretario provinciale del Carroccio -; ci piacerebbe piuttosto sentire l’assessore esprimere la sua contrarietà a questi impianti e sottolineare l’incoerenza dei Ds che si battono contro le centrali quando l’Asm di Brescia – il cui maggior azionista è il Comune governato dal centrosinistra – spinge per la centrale di Offlaga». Bordate per il centrosinistra arrivano anche dall’assessore provinciale Roberto Faustinelli e dal consigliere regionale Gianmaria Flocchini. «Vogliamo che Asm e Comune prendano una decisione chiara: devono ritirare la domanda per l’impianto di Offlaga – spiega Faustinelli -. Più volte il sindaco Corsini è stato caldamente invitato a prendere una posizione in merito, ma il suo silenzio è esplicativo». E vengono ricordate a tal proposito le promesse del consigliere provinciale Aldo Rebecchi di fare pressioni sulla giunta Corsini perchè prendesse le distanze dall’impianto. E ancora, le promesse sciorinate dal presidente di Asm Renzo Capra di rinunciare alla centrale di Offlaga qualora la volonta popolare e il referendum avessero espresso volere contrario. Bacchettate anche ad Aldo Bonomi, presidente dell’Aib, l’Associazione industriale bresciana, il quale – all’indomani del blackout nazionale del 29 settembre – aveva gridato a gran voce la necessità di nuove centrali, scagliandosi contro i suoi oppositori. «Che Dio ci salvi dalla discesa di Bonomi in politica – commenta Gelmini – un conto è parlare di energia a basso prezzo, un conto è persistere nel voler fare business». Flocchini ricorda i contenuti dello studio sul sistema energetico bresciano, commissionato dalla Provincia alla società Rie: «E’ conveniente importare energia dalla Francia, dalla Svizzera, dall’Austria». Il costo dell’energia importata è infatti di 28 centesimi al chilowattora; il costo di un chilowattora prodotto da una moderna centrale turbogas non scenderebbe sotto i 46 centesimi: circa il doppio. Non da ultimo, critiche anche a «certi politici di An, quali Stefano Saglia, e alle loro posizioni in favore di nuove centrali», ha ricordato Gelmini. Unamimi apprezzamenti, invece, per il buon lavoro svolto dalla Provincia. Flocchini, capogruppo in consiglio provinciale della Lega nord, spende invece parole di stima per il «buon lavoro svolto dalla Provincia e dal suo presidente Cavalli. Questa maggioranza ha seguito la questione con serietà, non facendosi prendere dall’ansia quando tutti volevano le centrali ma senza nemmeno spingendosi dalla parte opposta in appoggio ai comitati. Ha commissionato uno studio serio e divulgherà questo studio presso tutte le sedi adeguate». Brescia ha già dato tanto, troppo in fatto d’ambiente, ha aggiunto Flocchini ricordando l’inceneritore, le diverse discariche, le attività industriali pericolose: «E’ ora di pensare alla tutela della salute e del territorio». E gli esponenti del Carroccio ricordano anche i 76 mila Mw di potenza teorica installata in Italia contro un consumo che, nei momenti di punta, non superano i 52 mila Mw e la potenza nazionale prodotta era di 48.900 Mw. Ma se aggiunugiamo i 6 mila Mw importati, arriviamo ad una potenza disponinibile di 54.900 Mw, più che sufficiente alle esigenze nazionali. Inoltre, il ministero delle Attività Produttive ha già autorizzato la costruzione di nuove centrali per ulteriori 12 mila Mw. Quindi il blackout e gli allarmismi sono strumentali al desiderio di business di certi imprenditori, sostiene la Lega. «Noi staremo vicini a tutti quei cittadini che non vogliono questi impianti nelle loro terre – chiude Gelmini -. Anche in Regione andremo fino in fondo. Anche lì le nostre posizioni sono fermamente contrarie alle centrali». Ma secondo il decreto Marzano, Regione e Ministero possono approvare impianti superiori ai 300 Mw anche con il «no» di provincie e comuni. «A livello politico sarebbe un disastroso autogol» sostengono all’unanimità gli uomini del Carroccio.
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Lega Nord a tutto campo, il segretario Gelmini e il consigliere regionale Flocchini avvertono: «Pronti al braccio di ferro con la Regione».Lega Nord a tutto campo, il segretario Gelmini e il consigliere regionale Flocchini avvertono: «Pronti al braccio di