martedì, Maggio 30, 2023
HomeCulturaLe palafitte del Garda, patrimonio dell'umanità

Le palafitte del Garda, patrimonio dell’umanità

Esposti per la prima volta i reperti e i disegni di

 

Nel­l’am­bito del prog­et­to per la val­oriz­zazione delle aree arche­o­logiche (anno 2009), co-finanzi­a­to da , i Comu­ni di Desen­zano del Gar­da e Gavar­do han­no orga­niz­za­to due mostre sul tema delle palafitte, a carat­tere divul­ga­ti­vo, nelle sedi dei rispet­tivi musei.

Il prog­et­to si inserisce nel­l’am­bito delle inizia­tive real­iz­zate negli anni pas­sati o anco­ra in cor­so: sca­vo arche­o­logi­co pres­so la palafit­ta del Lucone, lab­o­ra­tori didat­ti­ci ded­i­cati, pan­nel­li seg­naleti­ci in situ, doc­u­men­tario real­iz­za­to dal­lo IULM di , Con­veg­no inter­nazionale tenu­tosi a Desen­zano nel 2011.

Ingresso Museo

La mostra – Desen­zano del Gar­da

Pres­so il “Gio­van­ni Ram­bot­ti” di Desen­zano il fenom­e­no palafit­ti­co­lo, e gli aspet­ti ad esso con­nes­si, sono affrontati nel­l’ot­ti­ca ter­ri­to­ri­ale del baci­no inframoreni­co garde­sano, con par­ti­co­lare riguar­do all’is­crizione nel­la lista del Pat­ri­mo­nio Mon­di­ale UNESCO del sito seri­ale transnazionale “Palafitte preis­toriche del­l’ar­co alpino”, avvenu­ta nel 2011.

La mostra si apre con un’in­tro­duzione all’età del Bron­zo nel­l’I­talia set­ten­tri­onale per poi pas­sare alla pre­sen­tazione del sito epon­i­mo del­la cul­tura più dif­fusa nei nos­tri ter­ri­tori nel cor­so del Bron­zo Anti­co: Pola­da.

Per l’oc­ca­sione saran­no esposti i mate­ri­ali rac­colti da G. Ram­bot­ti, a cui è inti­to­la­to il museo, e da lui stes­si dis­eg­nati sul suo tac­cuino, nor­mal­mente con­ser­vati pres­so il Museo Nazionale Preis­tori­co Etno­grafi­co “Lui­gi Pig­ori­ni” di Roma.

Segue una car­rel­la­ta sui prin­ci­pali siti palafit­ti­coli del­l’area garde­sana, rin­venu­ti sia nei baci­ni inframoreni­ci (Castel­laro Lagusel­lo, Bande di Cavri­ana, Cat­taragna) che nei laghi (Gab­biano di Maner­ba, Moni­ga, Padenghe, Corno di Sot­to e le palafitte del­la peniso­la di Sirmione). L’e­s­po­sizione è affi­an­ca­ta da pan­nel­li intro­dut­tivi, appro­fondi­men­ti e dis­eg­ni ricostrut­tivi che per­me­t­tono di apprez­zare al meglio i mate­ri­ali esposti, prove­ni­en­ti dal Museo del­l’Al­to Man­to­vano (Cavri­ana) e dal Museo delle (Sirmione).

Ampio spazio è ded­i­ca­to anche ai ripostigli di asce del­l’an­ti­ca età del Bron­zo, coevi alle fasi più antiche di vita delle palafitte, rin­venu­ti in provin­cia di Bres­cia: Remedel­lo Sot­to e Tor­bole Casaglia.

La mostra — Gavar­do

Per la sede di Gavar­do la mostra svilup­perà due tem­atiche gen­er­ali, pro­fon­da­mente legate l’u­na all’al­tra: il ten­ta­ti­vo da una parte di illus­trare al pub­bli­co modal­ità di vita e attiv­ità arti­gianali su una palafit­ta tra il XXI e il XX sec­o­lo a.C. e dal­l’al­tra di spie­gare le metodolo­gie appli­cate per per­venire a queste visioni ricostrut­tive.

Il tema sarà dec­li­na­to attra­ver­so i mate­ri­ali e i dati derivan­ti dai recen­ti scavi al sito D del Lucone di Polpe­nazze. Tra gli argo­men­ti che ver­ran­no trat­tati si può innanz­i­tut­to citare il tema del­la “casa”. Come era costru­i­ta una palafit­ta? A che pun­to sono le nos­tre conoscen­ze riguar­do alle tec­niche costrut­tive e all’aspet­to di queste antiche case sul­l’ac­qua? La mostra cercherà di fare un quadro molto pre­ciso di quel­lo che pos­si­amo e che non pos­si­amo dire, uti­liz­zan­do dati dei nuovi scavi al Lucone, ma incro­cian­doli con altre fonti di infor­mazione..

In sec­on­do luo­go si trat­terà di econo­mia: il dato arche­o­logi­co, uni­to a tutte le anal­isi offerte dal­la scien­ze nat­u­rali può offrire un quadro notevol­mente det­taglia­to del tipo di econo­mia che sostene­va la vita di ques­ta anti­ca comu­nità del Lucone. Molti dati, sia di tipo pale­ob­otan­i­co, ma anche archeo­zo­o­logi­co, con­sentono di ricostru­ire sia l’a­gri­coltura sia l’al­l­e­va­men­to al Lucone.

Lo stu­dio dei resti fau­nis­ti­ci e botani­ci con­sentono di intro­durre il tema del­l’al­i­men­tazione: quali piante colti­vate e sel­vatiche e quali ani­mali veni­vano uti­liz­za­ti a fini ali­men­ta­ri? La pre­sen­za di varie tipolo­gie di recip­i­en­ti e di stru­men­ti in selce, osso e leg­no pos­sono per­me­t­tere ulte­ri­ori ipote­si riguar­do le modal­ità di lavo­razione, cot­tura e con­sumazione degli ali­men­ti.

Infine tutte le prin­ci­pali attiv­ità tes­ti­mo­ni­ate al Lucone (la lavo­razione del­la pietra, del­la ceram­i­ca, del­l’os­so e del corno, del leg­no e la met­al­lur­gia) mostra­no le stra­or­di­nar­ie capac­ità del­l’uo­mo anti­co di conoscere i mate­ri­ali e le loro pro­pri­età e di sfruttare queste conoscen­ze per rius­cire a definire una tec­nolo­gia adegua­ta a ogni mate­ria. Dopo la Palafit­ta di Ledro, il Lucone è il con­testo ital­iano che ha resti­tu­ito il più ampio numero di mate­ri­ali legati alla pro­duzione delle vesti. Uno stu­dio di questo par­ti­co­lare aspet­to coin­volge l’archeob­otan­i­ca, le anal­isi del DNA veg­e­tale, le prob­lem­atiche del restau­ro e, nat­u­ral­mente lo stu­dio delle antiche tec­niche tes­sili. Tutte queste tem­atiche saran­no trat­tate con una par­ti­co­lare atten­zione ai prob­le­mi di recu­pero e con­ser­vazione di man­u­fat­ti, nonché di anal­isi e ricer­ca nel­l’am­bito di quelle che un tem­po veni­vano chia­mate “scien­ze sus­sidiarie”.

Il cat­a­l­o­go

Si prevede di real­iz­zare un cat­a­l­o­go a carat­tere divul­ga­ti­vo in cui, alla sci­en­tificità dei dati, si affi­ancherà una grafi­ca accat­ti­vante ed un reg­istro adat­to alla com­pren­sione del fenom­e­no palafit­ti­co­lo da parte di un pub­bli­co di non esper­ti.

Attiv­ità col­lat­er­ali

Alla mostra, come da prog­et­to pre­sen­ta­to in Regione Lom­bar­dia, ver­ran­no affi­an­cati per­cor­si didat­ti­ci speci­fi­ca­mente elab­o­rati, che saran­no offer­ti al pub­bli­co nei mesi estivi.

IL POPOLO DEI LAGHI. LE PALAFITTE DEL GARDA, PATRIMONIO DELL’UMANITÀ

 

Museo civi­co arche­o­logi­co “G. Ram­bot­ti” — Desen­zano del Gar­da

Inau­gu­razione saba­to 23 mar­zo ore 15

Museo arche­o­logi­co del­la Valle Sab­bia – Gavar­do

inau­gu­razione saba­to 23 mar­zo ore 17.30

A Desen­zano la mostra è aper­ta fino al 23 set­tem­bre 2013 nei seguen­ti giorni e orari:

- mart­edì e mer­coledì 9 — 13

- giovedì e ven­erdì 15- 19

- saba­to e domeni­ca 14.30 – 19

Ingres­so libero

 

Articolo precedente
Articolo successivo
Articoli Correlati

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

- Advertisment -

Ultime notizie

Ultimi Video