venerdì, Aprile 26, 2024
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Le ritualità della Candelora sono particolarmente sentite in molti paesi del bresciano.

Leggenda della Candelora

Febbraio nell’antica Roma era il mese delle purificazioni da ciò che di negativo era stato compiuto. Tali riti venivano compiuti per mezzo dei “februa”, e cioè dei “mezzi di purificazione”: panni di lana, con cui si aspergeva il sangue delle vittime sacrificali; focacce di farro tostato con sale che il littore teneva in mano durante la purificazione della casa; fronde di un albero puro con cui i sacerdoti si cingevano il capo. Per una coincidenza calendariale (probabilmente voluta per cristianizzare la festa pagana dedicata alla dea Giunone che si celebrava l’1febbraio) la Chiesa fissò al 2 febbraio la festa della Presentazione di Gesù al tempio che assunse poi il titolo di Purificazione della beata Maria Vergine.Le ritualità della Candelora sono particolarmente sentite in molti paesi del bresciano, fra cui Borgo Poncarale, Bovegno, Braone, Concesio, Coniolo di Orzinuovi, Montichiari e Vobarno.A Borgo Poncarale e a Braone in Valle Camonica, le chiese parrocchiali sono dedicate alla Purificazione della Madonna e la ricorrenza è celebrata con riti solenni.A Bovegno permane la tradizione di recarsi in chiesa per ritirare la candela benedetta da accendere quando scoppiano i temporali.A Concesio la processione (da tempo soppressa) si snodava per le strade del paese. Ancora frequentata è, invece, la cerimonia della benedizione delle candele poi distribuite ai fedeli. Ad esse, fino a poco tempo fa, la pietà popolare attribuiva virtù protettive contro calamità e tempeste.A Coniolo di Orzinuovi si benedicono le candele poi appese in casa, solitamente in cucina, sopra il calendario. Un testimone racconta come, grazie a un cero benedetto, sia stato trovato il cadaverine di una bambina annegata in una roggia. La candela posta su un’assicella di legno era stata lasciata galleggia re sull’acqua e Passe, a un certo punto, aveva iniziato a ruotare. Lì venne trovato il corpo dell’annegata.A Marcheno, nella festa della Madona dela Sariola (Madonna della cera), si usava benedire le candele bianche, caratterizzate dallo zoccoletto rosso o azzurro, che poi venivano conservate in casa a protezione dal demonio, dai fulmini e dalle malattie.A Vobamo il 2 febbraio era giorno fondamentale per pronosticare l’arrivo o meno del bei tempo come ricorda il proverbio: «A la Madona de la sergiola, de l’inverno som fora / ma se ‘I piof o tira vent ne l’inverno som a mò dent».

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