sabato, Maggio 4, 2024
HomeAttualitàL’Europa boccia la variante «Non si è valutato l’impatto ambientale co
Nuova statale 11: la Commissione Ue mette in mora l’Italia e chiede al governo le proprie osservazioni

L’Europa boccia la variante «Non si è valutato l’impatto ambientale co

L’ Europa mette in mora l’Italia sulle modalità di realizzazione della variante alla statale 11, in particolare il tratto tra il casello di Peschiera del Garda e la rotonda di Cavalcaselle: la scelta di procedere a stralci, evitando il passaggio della valutazione di impatto ambientale complessivo dell’opera, porta la Commissione europea per l’ambiente a considerare che «la Repubblica italiana sia venuta meno agli obblighi derivanti dall’articolo 4, comma 2, della direttiva 85337 Cee». La stessa commissione ha già chiesto al governo italiano di «inviare le proprie osservazioni in merito a quanto segnalato nella lettera di messa in mora». La Comunità europea ha, dunque, accolto il reclamo presentato dal coordinamento dei comitati del Basso Garda su una vicenda che era stata ripresa anche nel documento redatto dallo stesso coordinamento, con le osservazioni al progetto della stessa variante: si ricordava che nel giugno di quest’anno, la commissione regionale Via (Valutazione impatto ambientale) aveva sottoposto a valutazione solo il primo stralcio in territorio veronese della variante- ovvero quello dalla Rovizza (Bs) sino al casello autostradale di Peschiera- e solo per quanto riguardava il sito di interesse comunitario del laghetto del Frassino. Nel testo i comitati sottolineavano che, invece, non era stata fatta «la valutazione di impatto ambientale sul secondo stralcio, quello da Peschiera a Cavalcaselle; non è stato considerato l’impatto sulle aree agricole, sui fondi agricoli, sul centro di Peschiera diviso dalla periferia per la chiusura dei sottopassi ferroviari. I centri abitati di Forte Laghetto e Porto Vecchio verranno massacrati da una consistente mole di traffico proveniente dalla nuova strada. È facile prevedere che verrà aggirato anche l’ostacolo dell’area Sic del laghetto del Frassino, poiché la Regione Veneto non ha ancora fisicamente delimitato l’area del sito e tanto meno ha definito le zone speciali di conservazione». La preoccupazione dei rappresentanti dei comitati (comitato di San Benedetto, comitato per la difesa del Santuario del Frassino e del Territorio, associazione prospettiva critica, comitato di Porto Vecchio, comitati di Castelnuovo e Cavalcaselle, gruppo ecologico di Peschiera del Garda, Legambiente di Verona, comitato per il Parco delle colline moreniche) è così approdata a Bruxelles sotto forma di reclamo, un reclamo accolto dalla Commissione europea direzione generale ambiente. «La decisione ci fa molto piacere», commenta a nome del coordinamento comitati Emilio Crosato, presidente del comitato per il Parco delle colline moreniche, «perché ci auguriamo che questa sorta di occhio vigile, che pare esserci ancora almeno in Europa, suoni come un monito per chi di dovere a non andare avanti con sottili furbizie, omettendo quanto previsto dalla legge». «Siamo tutti convinti che se per questo tratto di variante alla statale 11, fosse stata fatta la valutazione di impatto ambientale complessivo, si sarebbe certamente impedita la realizzazione di un’arteria che, così com’è, sembra una vera ferita che squarcia un cordone collinare, probabilmente un terrazzo fluviale, tra i più belli dell’entroterra gardesano». Crosato insiste sulla necessità di «riflettere sulla viabilità del basso Garda e su ciò che se ne vuol fare: siamo certi che i progetti attuali rispondano alle esigenze esistenti e a quelle future conseguenti alle massicce operazioni di urbanizzazione adottate dai molti Comuni gardesani o da strutture, a cominciare da Gardaland? Occorre pensare molto bene a quanto si vuol fare e a come farlo, perché le prospettive sono difficili: siamo stati invitati dagli albergatori di Sirmione per esaminare insieme le possibili cause del crollo di presenze sul Garda; dati economici nazionali e internazionali indicano una crisi ben lontana dall’essere superata: siamo certi che sia lungimirante distruggere l’ambiente e, con esso, la maggiore, e forse unica, risorsa economica che ci permette di non affondare in questa congiuntura?». Su questo tema il coordinamento comitati organizzerà al più presto un incontro pubblico «cui spero interverranno sia i politici, per dirci cosa vogliono fare, ma anche i cittadini, che non possono più restare passivi: proprio la decisione europea», conclude Crosato, «dimostra come sia importante restare vigili su quanto avviene nell’ambito in cui si vive e sulla qualità della vita così fortemente minacciata».

Articoli Correlati

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Dello stesso argomento

- Advertisment -

Ultime notizie

Ultimi Video