mercoledì, Maggio 15, 2024
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Il volume di Mauro Grazioli sul percorso del turismo

L’industria del forestiere

S’intitola «L’industria del forestiere» il volume che l’Unione ha voluto, Mauro Grazioli ha scritto e la Grafica 5 ha stampato su «Il percorso del turismo a Riva». Presentandolo in anteprima (l’appuntamento con la cittadinanza è per le 17 di sabato prossimo, 16 settembre, nella sala del Museo civico) l’autore ha spiegato innanzi tutto la ragione del titolo: quel che la rivoluzione industriale è stata per altre aree urbane il turismo ha fatto a Riva. Ed un turismo particolare, diverso da quello arcense cui pure Grazioli ha dedicato ricerche e studi fin dai tempi della scoperta e della valorizzazione del Kurort e dell’Arco Felix. Arco aveva una clientela aristocratica ed una stagione soprattutto invernale: le infrastrutture turistiche sono cresciute all’esterno, tutt’intorno alla città rimasta sostanzialmente estranea al fenomeno. A Riva il turismo è maturato come sviluppo borghese dall’attività commerciale esistente da sempre intorno al porto, transito di merci e di persone, punto di contatto fra civiltà diversissime e spesso antagoniste. Turismo dentro la città, azione (o rivoluzione) economica i cui sono entrati spesso come protagonisti, talvolta come comprimari, personaggi e famiglie dell’imprenditoria locale. E’ strano, e per certi aspetti rilevante, che i problemi siano sempre gli stessi, viabilità prima di tutto. L’esigenza di uscire dall’isolamento comincia ad avvertirsi, racconta Grazioli, ai primi dell’Ottocento, appena chiusa l’avventura di Napoleone. I rivani d’allora, più avanti economicamente degli altri centri del lago, guardavano soprattutto alla Rendena ed alle Giudicarie con cui spartivano diversi interessi. La strada delle Marocche, verso Trento, imposta, è stata accettata senza grandi entusiasmi. Le Gardesane, sbocco naturale dell’area, erano osteggiate drasticamente dall’Austria per motivi politico-stretegici. La Ponale si giustifica così in chiave alternativa, come apertura verso la val del Chiese ritenuta più controllabile. Fra le prime richieste che Riva ha avanzato all’Italia dopo l’annessione c’era la ferrovia sulla Orientale fino a Peschiera. La Mori-Riva-Arco era concepita come primo tratto d’un sistema che doveva proseguire fino a Pinzolo. Perché questo libro? Perché, spiega Bassetti, ci si renda conto che il turismo ha radici profonde nella Busa, e costituisce uno degli elementi essenziali della cultura e dell’identità di quest’area. Non è solo questione di palazzi, botteghe ed alberghi: il passato riaffiora dappertutto, perfino nella maniera di parlare o nel carattere.

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