E’ stato conferito, in una sala consiliare gremita, il premio “Luigi d’Oro” edizione 2003 a Remo Ferlenga. La civica benemerenza castiglionese, dopo don Rinaldo Dalboni e Emma Morosini, quest’anno è toccata al conosciuto attore dei Castiunés, fondatore nel 1974, autore e interprete della stessa compagnia teatrale dialettale della cittadina aloisiana.Ma già nel 1923 aveva dato il via alla filodrammatica parrocchiale, a conferma della sua grande passione per il palcoscenico. L’addio alla recitazione, nel 1994, a 88 anni, quando fece la sua ultima performance da primo attore. Un riconoscimento prestigioso, il “Luigi d’Oro” di quest’anno, ad uno degli indiscussi protagonisti della vita castiglionese di un secolo, visti i suoi 97 anni. Il sindaco, Fabrizio Paganella, dopo aver ripercorso la sua vicenda umana e professionale, nelle motivazioni per il conferimento del “Luigi d’Oro” ha posto l’accento su tre aspetti: cultura popolare, teatro e vernacolo.L’amministrazione ha poi consegnato una targa ai figli dell’ex sindaco Enzo Boletti per esprimere l’orgoglio dei castiglionesi dopo che il presidente Ciampi l’ha insignito del titolo di Cavaliere di Gran Croce. Ultimo prigioniero della seconda guerra mondiale a tornare in patria, nel 1954, fondò il museo internazionale della Croce Rossa nel 1959 e fu sindaco della città.In chiusura della doppia cerimonia, gli Amici di Palazzo Te e dei Musei Mantovani hanno donato al Comune quattro monete gonzaghesche, coniate proprio nella zecca del principato: il soldo, la muraiola tipo Bologna e il quattrino tipo Lucca di Ferdinando I, la parpagliola di Carlo Gonzaga. Precedentemente, nella vicina basilica di San Luigi, il vescovo, monsignor Egidio Caporello, aveva officiato la messa solenne per il santo patrono. Per oggi le Feste Aloisiane prevedono il torneo di Bey Blade (trottole) per i ragazzi alle 15, e il musical “We go together” a partire dalle 21.
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Il premio va a Remo Ferlenga, targa per i figli dell'ex sindaco Boletti