domenica, Maggio 5, 2024
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Il film «Cacciatori di mostri» narra storie di pescatori. La vicenda di «Sigaretta» e di strani animali

Misteri nel fondo del lago

Il mese scorso, nella sala Congressi del Comune, è stato proiettato in anteprima il video «Cacciatori di mostri», film storico documentaristico realizzato da Andrea Torresani, sulla fantomatica ricerca del mostro che un pescatore sosteneva di aver avvistato nel lago di Garda negli anni 60. Il video girato in presa diretta dal Torresani e da Massimo Vernia con l’uso di due telecamere segue il filone narrativo del video reality. La scena che viene rappresentata non è più finzione, ma una trama tangibile che si snoda con l’improvvisazione degli avvenimenti che succedono nel corso di questa avventura filmata. Occasione per sentire in prima persona pescatori e gardesani testimoniare su quanto avvenuto e sta avvenendo sul lago di Garda. Due documentaristi ritrovano casualmente in un casolare del Garda alcuni arnesi da pesca appartenuti ad un pescatore detto «Sigaretta», che sosteneva di aver avvistato un pesce mostruoso nel lago, all’altezza della Baia delle Sirene. In quei tempi (anni ’60) l’avvenimento ebbe vasta eco sui giornali. Era stata ritrovata anche una vecchia cartolina (degli anni ’30) recante una scritta, «segnalazione», con una freccia indicante una figura che si muove nelle acque del lago. «Inizialmente si doveva girare un altro servizio. Si è però deciso di cambiare programma», afferma il ricercatore Andrea Torresani che presenterà il film nei vari festival nazionali, «riprendendo tutte le fasi del ritrovamento e procedendo nella ricerca intervistando alcuni personaggi gardesani, utilizzando poi una barca da pescatori per effettuare delle riprese sul lago, verso la Baia delle Sirene». È stata l’occasione per sentire dalla viva voce di chi lavora sul lago quello che succede nelel giornate passate a lavorare tra il lago e la costa. Cercando però l’animalesco essere ne è apparso un altro, non in carne ossa, ma altrettanto pericoloso. La barca come si vede dalle riprese viene circondata ad un certo punto da una massa d’acqua in movimento e improvvisamente uno dei due cacciatori scompare dall’imbarcazione. Ed è a Punta San Vigilio, celebre luogo turistico gardesano, che i due documentaristi iniziano la loro ricerca.Già dal nome della Baia si capisce che lascia incantati i visitatori per la bellezza incomparabile dell’insenatura.Una baia che avrebbe lasciato incantato pure Ulisse. Probabilmente il pescatore «Sigaretta» era rimasto anche lui ammaliato da quel piccolo grande golfo e forse era stato spinto ad esagerare sul fenomeno che aveva notato. Di certo nel lago scompaiono, per cause diverse, da secoli, tante persone, molte della quali non sono state più ritrovate. Di recente in una notte non di forte vento, si è pure «volatilizzato» un pescatore professionista di Garda che è stato ritrovato proprio in questi giorni a 160 metri di profondità. Uno storico dell’800, il Coronelli, sosteneva che nel Benaco c’erano delle voragini che inghiottivano i malcapitati che vi passavano sopra. Sarà. Ma allora qualcuno può dire che c’è anche il mostro che inghiotte chi gli capita a tiro. Ettore Malfer, pescatore del lago che viene intervistato nel film, dice:«Nel lago non si pescano più pesci .Che sia stato il mostro?» Una domanda che forse si può spiegare in modo meno fantasioso, senza ricorrere ai mostri, con la diffusione, purtroppo, dell’inquinamento, forse il vero «mostro» che può essere devastante per il Benaco e i suoi abitanti.

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