Itinerari della Fede sul monte Baldo, ultimo libro scritto da Bortolo Fracaroli, è stato presentato a Villa Nichesola, sede della Comunità del Baldo (che lo ha edito con la Provincia). Il volume propone informazioni preziose su 11 meravigliosi itinerari, lungo 96 sentieri Cai, percorrendo i quali si trovano chiese, croci e capitelli. «Luoghi ove si possono ancora intuire i volti, le voci, le tecniche manuali, i pasti frugali, le scarse mercedi, il momento della preghiera unanime degli artefici degli antichi e nuovi siti sacri», scrive nell’introduzione il vescovo di Verona, Flavio Roberto Carraro. «Sono itinerari costruiti dai nostri avi con tanta fatica, che ci invitano alla solidarietà», ha detto Cipriano Castellani, presidente della Comunità, «a stare insieme come in passato, quando le difficoltà si condividevano, mentre oggi siamo convinti di non avere più il tempo di farlo».Fracaroli ha scorso appena il suo libro, una guida curata e con belle foto, perché ha voluto lanciare un appello a combattere contro certa aggressività del turismo moderno. «Stiamo lasciando morire tante croci e capitelli, che in passato segnavano la memoria di chi faticò per queste vie del Baldo», ha detto, «sono rovinati e mal tenuti, vorrei invitare anche la Comunità a censirli per salvare quanto resta». Un invito subito accolto da Castellani.Tra i danni peggiori: «A Ferrara di Monte Baldo è stata sopraffatta dalla vegetazione la croce che ricorda i molti soldati morti durante una valanga nel 1916, due edicole sono pericolanti in località Castello e Cervi; a San Zeno in località Bordone c’è una chiesa fatiscente; sono da restaurare il convento di Borago di Brenzone e il più alto baito del veronese, 15 metri sotto il rifugio Telegrafo». Fracaroli pha proseguito: «Troppi restauri di edicole sono stati fatti ricostruendo e non recuperando l’edilizia originaria».Gli itinerari descritti da Fracaroli tra il Baldo e il Garda sono alcuni da fare a piedi, altri in auto. L’autore indica i tempi e suggerisce di partire muniti della nuova carta dei sentieri dei Gruppi alpinistici veronesi. Gli itinerari sono: Torri, Albisano e Marciaga; Brenzone, Malcesine e Navene; Cassone di Malcesine, eremo dei Santi Benigno e Caro; due giornate nel caprinese e poi in val Trovai; da San Michele di Malcesine a malga Fiabio a Co’ di Piombi; da Prada Bassa a forte di Naole e ritorno; dalla val D’Adige: Brentino, Madonna della Corona orto botanico di Novezzina; da Novezzina a cima Telegrafo, le creste; Tratto Spino, eremo dei Santi Benigno e Caro; dall’eremo dei Santi Benigno e Caro al sentiero panoramico del Garda, e di nuovo a Prada Alta-seggiovia; Prada Alta, in seggiovia al rifugio Mondini-Malga Prada e arrivo sui prati di Costabella, malga Valfredda-Crocetta, Ferrara di Monte Baldo, Brentino; Cisano, Bardolino, eremo Camaldolese, Garda.«Camminare per queste vie porta l’attenzione a chiese, campanili, immagini e statue sacre, piccoli templi alzati nel passato», scrive il Vescovo, «la guida invita a camminare con il proprio vissuto. Il creato di per sé è un omaggio, una preghiera al signore, tappa per tappa». Ecco dunque l’invito a trovare un sistema, anche sul Baldo, per rendere visitabili le chiese, tenerle aperte senza rischiare di trovarle depredate.