giovedì, Maggio 2, 2024
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Chincarini: «Si chiude una lunga vicenda che al Comune avrebbe potuto fruttare maggiori introiti»

Negozi e appartamentinell’ex scuola elementare

Due milioni e 400mila euro per l’immobile comunale sede delle ex scuole elementari del capoluogo. È la cifra, stabilita dalla perizia tecnica dell’architetto Luciano Marchesini, da cui parte l’asta, con rialzo minimo di 50mila euro, indetta per il 10 ottobre dal Comune di Peschiera per la vendita dello stabile realizzato negli anni Cinquanta che si affaccia davanti su piazza Ferdinando di Savoia, più nota come piazza d’Armi, e sul retro sul Canale di mezzo.[FIRMA]Ma insieme alla struttura, e più precisamente al suo volume e sedime perché il cortile resta escluso dalla vendita, l’acquirente comprerà anche il progetto, già approvato dalla Soprintendenza di Verona, di ciò che in quell’area può essere realizzato: un edificio a destinazione commerciale a piano terra e residenziale nei piani superiori secondo il disegno inserito, insieme al bando d’asta e alla relativa documentazione, nel sito internet del Comune.Il complesso, nelle indicazioni dell’amministrazione comunale, dovrà mantenere il nome «Dante Alighieri», quello della scuola elementare.«La variante per il cambio d’uso dell’edificio, da servizi a residenziale, è stata approvata qualche anno fa», spiega il vice sindaco Walter Montresor. «Il Comune ha preferito affidare la redazione di un progetto di massima del futuro stabile a due tecnici esterni, l’ingegner Silvano Carli e l’architetto Alfredo Pasquetto, che saranno pagati da chi acquisterà l’immobile».«Il disegno che si trova sul nostro sito è quello approvato da tutti gli enti e organismi competenti, inclusa appunto la Soprintendenza. Il che significa che chiunque intendesse modificare il progetto, dovrebbe chiedere nuovamente l’autorizzazione».La vendita riguarda solo la superficie dell’area coperta dalla ex scuola; restano fuori la parte del cortile antistante, che diventerà suolo pubblico come in tutte le zone del centro storico, e l’edificio a fianco, costruito in fregio al ponte dei Voltoni, occupato un tempo dall’ex macello e che sarà abbattuto.«In questo modo», aggiunge il vice sindaco, «il ponte tornerà com’era, con le scale di accesso su tutti e due i lati. E anche il Canale di mezzo recupererà entrambe le sue passeggiate». «L’iter di questo progetto è stato lungo e complesso», dice il sindaco Umberto Chincarini, e che è passato anche attraverso la Soprintenda regionale che ha dichiarato l’insussistenza di interesse culturale dell’immobile. Comunque il risultato ottenuto è importante: chi compra sa già cosa deve realizzare e come perché l’indirizzo della Soprintendenza di Verona è chiaro».«Certo è», commenta Chincarini, «che il tempo trascorso ci ha fatto perdere anche dei denari perché i valori immobiliari di oggi sono inferiori a quelli del 2006. Dunque anche le indicazioni per la nostra base d’asta sarebbero state diverse. E visto che parliamo di soldi pubblici questo non è un elemento di poco conto». «A questo punto speriamo che il mercato mostri di apprezzare il progetto in modo da incassare la somma prevista: una parte di questa ci permetterà di evitare il mutuo per il completamento della piscina che si sta ultimando a San Benedetto di Lugana. E l’altra parte», conclude il sindaco, «andrà a creare un fondo cassa importante da utilizzare quando si deciderà della riqualificazione della piazza».

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