martedì, Aprile 30, 2024
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La vicenda dell’animale ucciso in Baviera accostata alle scorribande di un altro cucciolo nell’area gardesana. Al Parco dell’Alto Garda: «Qui si privilegia il risarcimento agli allevatori danneggiati»

«Noi l’orso Bruno non lo avremmo abbattuto»

Non è servita a nulla la battuta di Lorenzo Dellai, il presidente della Provincia di Trento, che aveva ironizzato sulla paura provocata dall’orso Bruno in Baviera. «Quanta paura per un orsetto», aveva detto. Per «Bruno», che si era spostato dalle montagne del Trentino nella Germania meridionale c’è invece stato l’abbattimento, lunedì mattina.Anche sull’alto Garda un orso aveva provocando danni analoghi a quelli accusati dagli allevatori tedeschi. Come «Bruno» era un cucciolo di dimensione ragguardevole – un paio di metri di altezza e un quintale di peso -; entrambi facevano parte della colonia che aveva ripopolato il Parco dell’Adamello Brenta, portandosi qua e là a dispetto dei confini geografici. Ed entrambi hanno causato danni. «Bruno», in Baviera, si è cibato di 35 pecore e qualche alveare. Anche il suo compagno di scorribande, che è venuto a visitare i monti attorno al lago, si è dato da fare. Eppure, l’ipotesi di abbattimento non è stata neppure considerata. «Anche nel territorio del Parco altogardesano ci sono stati episodi di predazione – dicono negli uffici dell’Ersaf di Gargnano – e la Comunità Parco vi ha fatto fronte con l’indennizzo ai proprietari del bestiame, dopo il pronto intervento della Polizia provinciale e dell’Ersaf stessa per verificare l’entità dei danni». In merito a questi sconfinamenti, in passato era stato firmato un accordo tra la Provincia autonoma di Trento, la Regione Lombardia ed il Parco dell’alto Garda». Nel vicino Trentino sono poco meno di una ventina gli orsi in libertà. Da uno studio della Provincia di Trento risulterebbe che il turismo è andato incrementandosi per la presenza degli orsi.Quanto alla ipotesi che un orso possa divenire stanziale sulle montagne bresciane, «questa pare difficile, si tratta perlopiù di sconfinamenti dal vicino parco dell’Adamello. Sono esemplari giovani e curiosi. Non è mai stato segnalato alcun attacco all’uomo».Al momento di avviare il progetto Life-natura nel parco dell’alto Garda, erano stati erogati finanziamenti, in particolari per la costruzione di recinzioni elettriche a protezione del bestiame. Adesso questi fondi sono esauriti. Un elemento positivo di Life-natura è la specifica preparazione cui sono stati sottoposti i capi squadra gardesani che si sono recati nel Parco dell’Adamello Brenta per l’addestramento». Forse la differenza tra quanto accaduto da noi ed in Baviera – fanno capire all’Ersaf – consiste proprio nella gestione dei danni delle incursioni: da noi si è provveduto al risarcimento delle otto incursioni che hanno provocato danni (su 12 totali degli orsi), risarcimenti per 3200 euro.

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