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C’è anche un angelo con uva e melograno che protegge le palafitte del lago di Garda

Novità alla barchessa Rambaldi per la rassegna dei presepi

Più che un presepe una rassegna di Natività quello allestito alla barchessa Rambaldi dal circolo culturale la Preonda e visitabile tutti i giorni dalle 14,30 alle 18,30, nonché al mattino il sabato e nei giorni di festa. Ospita una quarantina tra pezzi e collezioni ambientate scenograficamente, in un edificio del XV secolo ristrutturato nella sua forma originale qualche anno fa. A cominciare dal lungo telo bianco, dipinto con angeli festanti, che dall’alto soffitto degrada su una Betlemme intenta alla normale attività di tutti i giorni mentre appaiono i re Magi: il tutto composto dalle mani esperte di Angelo Sposato e Gianni Lonardelli e lo sfondo dipinto da Arnaldo Bonometti. Sul lato destro all’entrata segue alle Annunciazioni di Ettore Mazzi e Riccardo Vischioni e alla suggestiva interpretazione della fuga in Egitto di Claudio Bartoli, un gruppo raffigurante il monastero di Santa Chiara a Napoli con le clarisse impegnate, dopo aver amorevolmente preparato il presepe ad uncinetto, alle prove di canto. Un’opera di Lisy Sala Lonardelli e Dino Peretti ritornata in quel di Bardolino dopo aver migrato per un paio d’anni in diverse città della Germania. A fianco una bella riproduzione di Pietro Zorzi, già presente anche alla scorsa edizione ma ulteriormente ampliata, del porto di Bardolino e delle vie circostanti. Novità assoluta invece una elaborata «Natività sulle palafitte» con tanto di villaggio palafitticolo con a lato un angelo protettore del 2000, statua in legno dello scultore Gioe Loro, che tiene in una mano un grappolo d’uva e nell’altra un melograno. Completano la rassegna al piano terra: un borgo spagnolo di Luciano Villa, una Natività in un accampamento nel deserto con ambientazione di Daria, Mirella e Sonia, mentre l’angolo di destra prima di salire al soppalco vede il presepe allestito dall’Associazione amici del presepio del Saval: una Natività secondo la gente di San Zoane collocata in un’autentica «mostarola». Numerose le rappresentazioni della Sacra Famiglia allineate nella parte superiore della loggia: da quella in una stalla dei Lessini (autori Buniotto-Zancanella) all’abitazione rurale araba realizzata in legno, gesso e polistirolo di Gian Gustavo; da quella in terracotta, sassi e legno di Giovanni Castagna alla grotta-porticato di un tipico paesino di montagna. Così le Natività: intagliata nel legno di cedro quella di Lorenzo Girardi di Torri nel legno d’ulivo di Alessandro Mancini di Calmasino e scolpita nel marmo quella di Fiorio-Guardini di Fane. A completare la rassegna dei presepi di Bardolino arrivata alla XVII edizione la vita di Gesù tutta fatta a mano con materiali naturali di Carmelo Nicolosi; la rappresentazione della Natività di Rocco Petrozza e Loredana Piludu di Rivoli; il villaggio arabo di Paolo Mori e i lavori preparati dalle tre scuole materne: Bardolino, Calmasino e Cisano. Prevista, infine, la presenza in particolari occasioni di preziose figure del ’700 napoletano e dell’800 leccese quest’ultime in cartapesta.

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