martedì, Aprile 30, 2024
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E l'Ada di Arco rivendica il diritto di occuparsi di un caso dei rivani

Per il passeggio dei cani a lago 300 firme

Nelle ultime settimane sta montando la protesta contro il divieto comunale – è una vecchia ordinanza del sindaco Molinari – che in estate, a Riva, impedisce di far passeggiare i cani lungo il vialetto parallelo alla spiaggia della Purfina e su tutta la zona delle spiagge. Che il clima sia «bollente», lo conferma l’insperato aumento delle firme sulla petizione popolare che verrà presentata al sindaco Malossini per eliminare il disco rosso agli amici degli uomini. Sono oltre trecento le persone, ed in numero è in ulerore crescita, che hanno sottoscritto l’originale richiesta ideata da Sonia Buzzi di S.Alessandro. Dopo esser partita in sordina nell’edicola che gestisce in via Mantova ad Arco e con la collaborazione di qualche collega rivano, l’intraprendente signora dispone ora dell’appoggio della sezione arcense dell’Ada, l’associazione difesa animali. In pochi giorni, i responsabili dell’ente hanno raccolto oltre una cinquantina di adesioni all’insegna del motto «cani alla Purfina per tutto l’anno» e la sottoscrizione sta continuando con successo. «Non si tratta di un’ingiustificata ingerenza nei fatti rivani – puntualizzano all’Ada dove ci si rende conto che qualcuno potrebbe dirgli di fare gli affai arcensi – tutt’altro, l’associazione opera a livello comprensoriale e tra gli iscritti annovera una ventina di residenti in quel di Riva. Risulta doveroso, di conseguenza, appoggiare le loro sacrosante esigenze, evitando ingiustificate discriminazioni». La signora Buzzi rincara la dose: «Vorrei sapere dai nostri amministratori comunali il motivo del loro ostracismo contro la presenza dei cani sul vialetto della Purfina da giugno ad ottobre. Portare questi animali a passeggio al guinzaglio, con la museruola e con il «necessaire» per eventuali bisognini non penso che crei problemi ai vicini bagnanti. Ovviamente non s’intende gironzolare sulla spiaggia accanto a loro. Non è tutto. Generalmente i cani vengono portati a zonzo di primo mattino o nella tarda serata, in ore non certamente dedicate al bagno e tanto meno alla tintarella». La risposta la signora Buzzi conta di averla dalla giunta comunale quando consegnerà la petizione con le centinaia di firme. A meno che sulla vicenda, come su tante altre, non calino vaghe promesse e poi l’immancabile silenzio.

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