sabato, Dicembre 2, 2023
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Pizza Grande Fratello: peperoncino per Cristina, scamorza per Pietro

Mari­na, dolce ma che sa essere anche pic­cante, insom­ma, un po’ ambigua: l’ac­costa­men­to miele e gor­gonzo­la le si addice. E poi Loren­zo, l’ul­ti­mo cac­cia­to, che vol­e­va dire la sua sem­pre e su tut­to: per lui va bene un menù a rego­la d’arte, purché ven­ga rispet­ta­ta la rig­orosa pre­sen­za del prezze­mo­lo. E che dire del­la dolce Francesca? Una dis­te­sa di nutel­la, men­tre la buona Maria Antoni­et­ta meri­ta marmel­la­ta e frut­ta fres­ca. La ruco­la è invece l’in­gre­di­ente comune tra Cristi­na e Pietro. In fin dei con­ti, la loro relazione è nata o no sot­to gli occhi di mil­ioni di spet­ta­tori? Fat­ti e mis­fat­ti dei pro­tag­o­nisti del Grande Fratel­lo finis­cono a tavola. Anzi, in pizze­ria. L’«ispirato» è un piz­zaio­lo di provin­cia che ha trasfer­i­to su “menù alter­na­ti­vo” le sue impres­sioni medi­atiche. «Li vedi lì, sem­pre lì, che si dan­no un gran daf­fare. Stu­di i loro com­por­ta­men­ti. Pen­si a come esprimere il loro carat­tere e all’im­provvi­so mi è venu­ta l’idea. Così, su due pie­di. Ai cli­en­ti piace». Se la ride, Pao­lo Vec­chia, 30 anni, men­tre fa spo­la tra il forno a leg­na dove infi­la le tonde paste e la cel­la frig­orifera, dove attinge per gli ingre­di­en­ti. Il suo reg­no è la pizze­ria di famiglia di Sab­bio Chiese, 3.000 abi­tan­ti, nel Bres­ciano. Il locale si affac­cia sul­la Statale che por­ta a Madon­na di Campiglio e lì den­tro si con­suma a suon di boc­coni la pas­sione per il fenom­e­no tele­vi­si­vo del­l’an­no. In cima alla lista scrit­ta del menù c’è la piz­za “Grande Fratel­lo” con pomodoro, moz­zarel­la, tartu­fo e al cen­tro un uovo: è l’oc­chio del­la tele­cam­era. Seguono i pro­tag­o­nisti: da Mari­na a Cristi­na: pic­cante per via del­la sto­ria con Pietro, ma anche car­i­ca di sen­ti­men­to. Così la piz­za che por­ta il suo nome, rossa di pomodoro e filante per la moz­zarel­la, viene guar­ni­ta di fette di salame al peper­on­ci­no e una man­ci­a­ta di ruco­la, iden­ti­ca a quel­la del­la “Piz­za Pietro”, il bul­lo dichiara­to. La sua piz­za in più ha sal­s­ic­cia fres­ca e scamorza. E poi i “fuo­rius­ci­ti”: Francesca, con nutel­la e riso sof­fi­a­to (forse per­ché dicono che da quan­do è sta­ta esclusa dal­lo show “se la tira”); Rober­ta con una piz­za mul­ti­col­ore fat­ta di pomodoro fres­co, moz­zarel­la, spinaci, peper­oni, olive nere e pisel­li. Il prezze­mo­lo è l’in­gre­di­ente “forte” del­la piz­za Loren­zo, che per il resto è a rego­la d’arte come si addice ad un cuo­co, men­tre per il sofisti­ca­to Roc­co dis­tese di bre­sao­la e pan­na a volon­tà. Per Ser­gio, il bel­lo che si depila, piz­za con pera e pecori­no. Dul­cis in fun­do la piz­za Sal­vo. Per lui, che è del mestiere, una “ton­da” clas­si­ca: pomodoro, moz­zarel­la, melan­zane e insalate di sta­gione. Grande assente nel­la sala lo scher­mo tv: «Mai guardare la tele­vi­sione quan­do si man­gia — dice il piaz­zaio­lo Pao­lo — dis­toglie lo sguar­do e ruba spazio alla con­ver­sazione».

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